Formazione neoassunti. I dirigenti scelgono i tutor in base alle competenze e valutano di più la capacità di coinvolgere gli studenti

WhatsApp
Telegram

L'USR Emilia Romagna ha pubblicato un dossier sul ruolo del dirigente scolastico nella formazione dei docenti neoassunti.

L'USR Emilia Romagna ha pubblicato un dossier sul ruolo del dirigente scolastico nella formazione dei docenti neoassunti. Nel rapporto si riportano dati e considerazioni derivanti dall’analisi delle risposte dei dirigenti scolastici ad un questionario riguardante il nuovo percorso dell'anno di formazione dei docenti neoassunti. 

Su un totale di 536 Istituzioni scolastiche, che rappresentano la popolazione di riferimento ovvero l’insieme delle Istituzioni scolastiche presenti in Emilia-Romagna, sono stati raccolti 426 questionari completi.
 
Hanno risposto il 79,5% dei dirigenti. 

Nella maggior parte dei casi (circa il 70%) i neoassunti sono presenti nelle Istituzioni scolastiche in numero limitato (fino a 5 unità), in circa un quarto dei casi in numero da 6 a 10 e solo per il 6% in numero superiore a 10. 

Per quanto concerne le modalità di scelta dei tutor da parte del dirigente, dall’analisi delle risposte emergono due indirizzi prevalenti: l’elezione tramite il Collegio Docenti (applicata nel 43,2% dei casi) e la designazione diretta da parte del dirigente (35,6% dei casi). 

Tra i criteri di assegnazione dei tutor maggiormente adottati spicca quello legato alle competenze specifiche
del designato. Viene indicato quasi nella metà dei casi totali (47,4%) anche il criterio legato all’affinità delle discipline insegnate. Sembra quindi che vengano privilegiate dimensioni legate ai contenuti, piuttosto che ad aspetti quali l’anzianità di servizio, le precedenti esperienze in qualità di tutor o la titolarità della classe accogliente. 

Nel caso di presenza di più tutor, il 44% dei dirigenti dichiara che non sono state svolte specifiche riunioni di
coordinamento. Dai risultati dell’indagine empirica emerge che non sempre ai tutor viene corrisposto un riconoscimento economico per il loro incarico: infatti nel 37,1% dei casi i rispondenti indicano che non è previsto alcun riconoscimento per i tutor. In oltre la metà dei casi, tuttavia, si riesce ad attingere al Fondo di Istituto per attribuire uno specifico compenso ai docenti che ricoprono questo incarico.

Durante l’anno di formazione sono state svolte osservazioni tra pari (peer review), una forma di osservazione
reciproca tra tutor e neoassunto dell’attività svolta in classe. La maggior parte dei dirigenti (69,5%) non ha ritenuto opportuno fornire particolari istruzioni operative ai neoassunti e ai loro tutor, in quanto sono stati adottati strumenti suggeriti dall’Ufficio Scolastico Regionale (50,6% del totale delle risposte, con una frequenza significativamente più elevata nella Scuola secondaria di II grado) o perché tutor e neoassunti si sono organizzati a livello informale (18,9% del totale delle risposte). Il 18,2% dei dirigenti ha fornito in prima persona strumenti e procedure, mentre il 14,7% ha fornito strumenti e procedure elaborate ad hoc all’interno della scuola. Gli esiti della peer review sono stati discussi con tutor e neoassunti in oltre il 90% dei casi e dai dati ottenuti emerge il carattere prevalentemente informale del confronto (63,4%). Solo il 28,3% dei dirigenti ha dichiarato di aver assistito a qualche attività di osservazione reciproca tra tutor e neoassunto. La maggior parte di essi (61,7%) ha invece svolto in prima persona osservazioni dirette nella classe del neoassunto, anche se solo nel 9,6% dei casi tali osservazioni hanno riguardato tutti i docenti neoassunti. Nella secondaria di secondo grado le osservazioni sono assenti in quasi la metà dei casi (49,1%) e, quando presenti, principalmente circoscritte ad alcune situazioni (25,4%) oppure svolte occasionalmente (21,1%). 

Per i presidi che hanno assistito a lezioni dei neoassunti sono risultati importanti per la loro valutazione soprattutto la gestione delle dinamiche interne alla classe, il ricorso a metodologie inclusive e l’uso di un’efficace mediazione didattica per la materia insegnata.

Per quanto riguarda la documentazione relativa all’attività svolta dai docenti neoassunti, quasi la totalità dei dirigenti scolastici (95,6%) ha esaminato schede, documenti, report, esiti delle osservazioni forniti dai neoassunti stessi.
L’83,8% dei dirigenti ha inoltre richiesto al tutor un resoconto sull’esperienza con il neoassunto. La forma privilegiata attraverso cui tale resoconto è stato richiesto è costituita da una relazione scritta (58,4%); il 46,3% ha richiesto al tutor di presentare la sua esperienza con il neoassunto durante la riunione del Comitato di valutazione e il 27,3% ha svolto con lui un colloquio. Il 62,4% dei dirigenti ha infatti dichiarato di averli incontrati individualmente e in modo informale. Solo il 27,2% dei dirigenti ha avuto con i neoassunti un confronto programmato e il 35% ha scelto il confronto con l’intero gruppo dei neoassunti. 

L’83,8% dei dirigenti ha inoltre richiesto al tutor un resoconto sull’esperienza con il neoassunto. La forma privilegiata attraverso cui tale resoconto è stato richiesto è costituita da una relazione scritta (58,4%); il 46,3% ha richiesto al tutor di presentare la sua esperienza con il neoassunto durante la riunione del Comitato di valutazione e il 27,3% ha svolto con lui un colloquio. 

Per quanto concerne il Comitato di valutazione, la maggior parte dei dirigenti ha dichiarato che la riunione del Comitato si è svolta durante la seconda parte del mese di giugno (83,5%). Il 75,7% dei dirigenti dichiara di aver dedicato tra i 20 e i 40 minuti all’incontro con ogni docente neoassunto, il 19,7% vi ha dedicato più di 40 minuti e solo il 4,7% meno di 20 minuti. Quasi il 60% dei dirigenti dichiara l’interazione attiva da parte dei tutor durante il colloquio. Nel 24,8% dei casi, invece, il tutor ha svolto una presentazione del docente neoassunto per introdurre il colloquio con il Comitato. Durante il colloquio con il Comitato di valutazione, la maggior parte dei docenti neoassunti (78,1%) ha illustrato i contenuti del portfolio formativo digitale (ePortfolio): di questi, il 55% ha presentato solo alcune parti dello strumento e solo il 23,1% ha presentato i contenuti attraverso una navigazione completa dell’ePortfolio su Pc. La riflessione sull’esperienza (Sezione II, terzo punto) rappresenta la parte del Portfolio più apprezzata dai dirigenti, seguita dal bilancio di competenze (Sezione III, primo punto) e dalla proiezione verso uno sviluppo delle competenze (Sezione III, secondo punto). 

L’aspetto ritenuto più problematico dell'anno di formazione e dunque da migliorare – messo in evidenza dall’87,6% del totale dei dirigenti – è quello relativo all’organizzazione dei tempi, in relazione alla quale si sottolinea la necessità di anticipare l’avvio delle attività formative evitando di concentrarle nell’ultimo periodo dell’anno scolastico. 

Le caratteristiche ritenute più importanti per un insegnamento di qualità sono la capacità di coinvolgere e motivare gli allievi (94,6%), seguita dalla capacità di collaborare con i colleghi (72,8%) e dall’apertura nei confronti dell’innovazione metodologica e didattica (70,7%). 

L’85,7% dei dirigenti ritiene che a valutare i docenti debba essere il dirigente stesso con l’apporto di un nucleo di valutazione interno, con una percentuale significativamente più elevata tra i dirigenti delle Scuole secondarie di II grado (91,1%). Solo il 12% dei dirigenti ritiene opportune forme di valutazione tra pari (ovvero tra colleghi), mentre il ricorso ad esperti esterni (ispettori, ricercatori, ecc.) viene scelto dal 33,6% dei dirigenti.

I dirigenti sono stati invitati a scegliere quale parte dell'anno di formazione dovesse essere migliorata, le risposte sono state suddivise in 7 gruppi di preferenze:

a) aspetti organizzativi generali (tempi, procedure e risorse): vengono evidenziate la necessità di un piano formativo sin dall’inizio dell’anno scolastico, di una maggiore chiarezza circa l’impianto generale del percorso per evitare disorientamento e per poter richiedere serietà da parte dei docenti neoassunti, l’importanza del raccordo e della condivisione (ad es. coinvolgimento di tutto il collegio docenti, reti territoriali), l’insufficienza delle risorse stanziate;
b) ruolo dei docenti tutor: vengono messe in evidenza da un lato la necessità di ampliarlo e potenziarlo e,
dall’altro lato, l’esigenza di una specifica formazione per i tutor, di una loro adeguata valorizzazione e di un riconoscimento anche economico per la funzione svolta;
c) formazione dei docenti neoassunti: vengono avanzati suggerimenti in termini sia quantitativi (ad es. maggior numero di laboratori), sia di contenuti affrontati e di metodologie più attive;
d) valutazione dei docenti neoassunti: da un lato viene fatto riferimento alle modalità e ai soggetti coinvolti, dall’altro viene posto il problema dei casi di valutazione negativa del docente per evitare che l’anno di prova si trasformi in una pura formalità; 
e) e-Portfolio: la maggior parte dei commenti attesta una percezione positiva dello strumento, tanto che in alcuni casi emerge la proposta di renderlo obbligatorio per tutti i docenti in servizio; non mancano tuttavia osservazioni che esprimono critiche e perplessità (ad es. l’autovalutazione come autoillusione);
f) osservazione peer to peer: emerge l’esigenza di un suo potenziamento nell’ambito dell’anno di formazione, ma vengono anche proposti suggerimenti relativamente agli strumenti da utilizzare e ai soggetti da coinvolgere;
g) anno di formazione: partendo generalmente dall’esperienza relativa alla propria scuola, vengono espresse
valutazioni positive sulle nuove modalità formative. 

dossier

WhatsApp
Telegram

Abilitazione all’insegnamento 30 CFU. Corsi Abilitanti online attivi! Università Dante Alighieri