Faraone: “L’educazione di genere previene la violenza, l’omofobia e l’intolleranza”
"Educazione di genere significa educare al rispetto delle differenze per prevenire violenza o discriminazione. Non altro". E' quanto ha postato su Facebook il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone.
"Educazione di genere significa educare al rispetto delle differenze per prevenire violenza o discriminazione. Non altro". E' quanto ha postato su Facebook il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone.
"Non permetteremo alla stampa strumentalizzata o a personaggi in cerca di scena politica di mentire sulle spalle della scuola", scrive l'esponente del Ministero dell'Istruzione. "Negli ultimi giorni si è tornati a diffondere leggende
metropolitane sull'educazione di genere a scuola, sia con articoli falsi e pretestuosi sia con comunicati di persone in
cerca di visibilità, millantando la difesa dei 'figli degli italiani'. I figli degli italiani li difendono già le loro
famiglie, i loro docenti e i loro dirigenti, uniti insieme nei percorsi educativi più rispondenti".
"Certo non li difendono personaggi come Gandolfini – prosegue Faraone – di cui sono note le mire politiche, non educative, o testate giornalistiche che fanno dialettica partitica. Le scuole fanno già, e lo fanno bene, educazione di genere, come indicato dal comma 16 della legge 107, un insegnamento trasversale che altro non è che educazione alle pari opportunità e alla lotta alle discriminazioni, tutte, a partire da quella di genere.
Anche come forma di prevenzione della violenza: contro il sessismo, l'omofobia, l'intolleranza per le differenze. In nome di un rispetto per la persona dovuto a tutti e che va ribadito e praticato a scuola fin da piccoli".
"I casi di femminicidi e gli ultimi tremendi atti di violenza di genere anche ad opera di ragazzini su coetanee – spiega
Faraone – ci confermano come quel comma fosse essenziale. Cosa vuole chiarito Gandolfini? Contro cosa si scaglia Libero? Lo vadano a chiarire a quei ragazzi in prigione, che nemmeno si sono resi conto della gravità delle loro azioni. Lo vadano a chiarire – scrive ancora Faraone – a quella ragazza rinchiusa e abusata per una notte in garage. O ai genitori e ai figli delle donne uccise dai propri compagni. Mi pare che prevenire tutto ciò sia esattamente una difesa della famiglia".