Esame di Stato secondaria II grado. I Presidi: è tempo di abolirlo

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A sostenerlo DiSAL, Associazione professionale dirigenti scuole statali e paritarie, che propone l'introduzione di una procedura di attestazione finale di competenze affidata a certificatori esterni. 

A sostenerlo DiSAL, Associazione professionale dirigenti scuole statali e paritarie, che propone l'introduzione di una procedura di attestazione finale di competenze affidata a certificatori esterni. 

E' un vantaggio avere agli esami tutti docenti che già conoscono bene gli stessi studenti e che quindi sono in grado anche di contestualizzare l’esame finale valorizzandone il percorso scolastico? Oppure si tratta della perdita di credibilità dell'esame e del titolo che viene rilasciato?

"Noi – dichiara il presidente di DiSAL Ezio Delfino – più radicalmente sosteniamo che quello che va (finalmente) risparmiato è l’intero esame di stato: un rito bizantino ormai antiquato a cui non crede più né il mondo delle università (che, infatti, oramai testano gli studenti prima della data dell’esame di maturità) né il mondo del lavoro (che non guarda neppure il risultato della maturità, ma le attitudini e le competenze pratiche dei ragazzi da assumere)".

Una novità – il ritorno alla commissione interna per gli esami di stato della scuola secondaria di II grado – che nella Legge di Stabilità viene quantificata con un risparmio di circa 147milioni di euro, considerato che ad usufruire di una retribuzione aggiuntiva sarà solo il Presidente esterno. Legge di Stabilità. Esami di maturità 2015: nessun compenso per i commissari interni

"Se anche di risparmio si deve trattare – prosegue Delfino – si abbia allora il coraggio di una abrogazione del modello attuale di esame finale del II ciclo (e, perché no, anche di quello del I ciclo di istruzione) con relativa abolizione del valore legale del titolo di studio e si introduca (come negli altri paesi europei) una procedura efficace di attestazione finale di competenze (questa sì, eventualmente affidata a soggetti terzi certificatori)".

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E dunque la proposta dei Dirigenti aderenti a DiSAL è: introdurre la commissione interna di maturità, a condizione che già nella stessa Legge di Stabilità sia scritto che questo modello viene introdotto in via provvisoria e per un solo anno, con impegno del Governo a presentare entro tre mesi dalla pubblicazione della legge una norma per l’abolizione di questo esame di stato, per l’introduzione di moderne modalità di certificazioni finali che valorizzino il percorso e le esperienze realizzate nell’ultimo anno dello studente, per giungere quanto prima alla abolizione del valore legale del titolo di studio.

Una proposta, quella dell'abolizione dell'intero esame o comunque del suo valore legale, che incontra il favore di altre associazioni e di sindacati, ad es. A.P.E.F per la quale la Presidente Paola Tonna, intervistata da OrizzonteScuola.it afferma "E' chiaramente una provocazione dal momento che la Costituzione prevede l'esame alla fine del ciclo di studi. Tuttavia, la situazione normativa attuale e l'alto tasso di promozioni ha fatto sì che l'Università non riconosca più la valutazione della Scuola e quindi ha introdotto le prove di ammissione ai corsi universitari" o la Gilda degli Insegnanti " In Italia il diploma di Maturità ha valore legale – spiega Di Meglio – perchè a stabilirlo fu il 90% dell'Assemblea Costituente e i commissari esterni servono per garantire uniformità su tutto il territorio nazionale. Modificare questo sistema è una scelta politica che va dibattuta in Parlamento e non deve essere un'operazione dettata da motivi economici."

Dal punto di vista politico, alla piccata reazione di PRC SE Sugli esami di maturità la ministra Giannini prepara l'ennesimo regalo alle scuole private fa da controaltare l'assenso di Forza Italia"È limitativo individuare i pro di questa soluzione solo nei risparmi economici – prosegue la deputata -, perché una commissione composta da membri interni, insieme ad un presidente esterno, risponde all'esigenza di sottrarre l'esame alla pura casualità o alla 'fortuna' di singole prove, privilegiando una valutazione complessiva del percorso di studi compiuto dai ragazzi".

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