Eduscopio 2015. I risultati degli studenti all’università. Quali scuole li hanno formati meglio? Sul podio nazionale due licei di Modena e un istituto tecnico di Ciampino

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Qualità dell’istruzione e orientamento universitario. I dati di Eduscopio 2015 confermano il divario Nord-Sud e premiano la provincia.

Qualità dell’istruzione e orientamento universitario. I dati di Eduscopio 2015 confermano il divario Nord-Sud e premiano la provincia.

Quella di Modena, per la precisione, con due licei classici che si classificano al primo posto in Italia nei due indirizzi classico e linguistico, grazie alla media dei voti ottenuti agli esami universitari dei loro ex studenti alla fine del primo anno da matricola all’università.

Nell’indirizzo Tecnico-tecnologico, l’Istituto tecnico Amari di Ciampino, in provincia di Roma, si mette in mostra invece per la media straordinaria di 30 trentesimi conseguita dai suoi ex studenti una volta approdati all’università.

Il Liceo “Pico” di Mirandola, cittadina che fu dello stesso Pico e della sua prodigiosa memoria, depositaria oggi dell’1 per cento del Pil nazionale legato all’industria fiorente del biomedicale, colpita più di recente dal terremoto devastante del 2012, proprio l’epoca alla quale risalgono i dati dell’inchiesta condotta dalla Fondazione Giovanni Agnelli (Fga), svetta in testa alle classifiche con una media di 29,41 trentesimi conseguita agli esami del primo anno dell’università.

Il Pico daMirandola batte tutti i licei classici d’Italia compresi i più blasonati di Milano e di Roma: dal Berchet al Parini, al Beccaria, al Tito Livio, al Manzoni, al Majorana; dal Giulio Cesare al Mamiani, al Tasso, all’Augusto, al Catullo.

Poco più a est, a Modena città, il Liceo Classico Linguistico “Muratori” vince la gara nazionale collocandosi al primo posto tra i linguistici con una media di 29 trentesimi.

Due licei classici modenesi, uno tradizionale, l’altro linguistico, rilanciano dunque la bontà dell’istruzione scolastica, il lavoro silenzioso degli insegnanti, il sacrificio di ragazzi che non si risparmiano.

Il preside del Liceo Pico di Mirandola, Giorgio Siena, è molto soddisfatto: “Mi fa molto piacere questa notizia. Ci vedo il merito del lavoro degli insegnanti e quello degli studenti chiamati a un sacrificio maggiore in termini di studio rispetto a tanti coetanei di altre scuole non liceali. Un liceo che sta su picoli numeri è peraltro favorito e grazie all’autonomia abbiamo investito modificando il piano di studi integrando l’insegnamento del diritto e dell’economia giuridica ed economica e utilizziamo insegnanti di diritto e di economia. Apprezzo la notizia anche perché viviamo un momento di crisi del licei classici. Il numero delle iscrizioni è diminuito non solo qui da noi ma anche sul piano nazionale. Questo risultato riporta l’attenzione sul fatto che c’è un legame molto stretto tra gli studi classici e il successo universitario. Ultimamente si torna anche a parlare dell’importanza dei beni culturali come risorsa”.

I giovani del Pico scelgono con successo vari indirizzi anche scientifici e non certo Lettere classiche: “Certo, però attenzione, dobbiamo cominciarlo a dire che servono nuovi insegnanti di Lettere. Quest’anno non riusciamo a coprire le cattedre di italiano, latino e greco”.

La domanda che spesso sentiamo pronunciare è se il liceo classico serve ancora. La riproponiamo, in questi giorni nei quali si parla di orientamento nelle famiglie e nelle scuole medie di primo grado: il liceo classico serve ancora?

“Dai dati che emergono dall’indagine della Fondazione Agnelli sembra proprio di sì”, commenta la dirigente del Liceo Muratori di Modena, Giovanna Morini. “In tema di percorso universitario, il nostro liceo classico e linguistico continua a formare persone con ottimo livello di competenza ad ampio spettro visto che il 70 per cento dei diplomati dopo il liceo sono andati a frequentare facoltà a indirizzo scientifico. Il successo è legato al fatto che al liceo Muratori le lingue moderne sono radicate nello stesso contesto delle lingue classiche”.

La classifica, basata sulle perfomances universitarie degli studenti, ha fatto emergere un quadro interessante circa il reale valore dell’istruzione ricevuta a scuola quando ci si trova davanti alla complessità di un esame universitario o di una mansione da svolgere sul lavoro.

La classifica s’è in sostanza basata sugli esiti successivi della formazione secondaria – cioè i risultati universitari, esame per esame, degli studenti – e fornisce degli spunti indicativi sulla qualità dell’offerta formativa delle scuole da cui essi provengono. Sono stati seguiti 709.000 diplomati in 4420 scuole di tre anni scolastici 2009/10, 2010/11 e 2011/12 nei loro percorsi universitari al primo anno da immatricolati (anni accademici 2010/11, 2011/12, 2012/13), osservando il numero di esami superati e la media dei voti ottenuta (quella sulla quale ci siamo soffermati) e che sono stati sintetizzati nell’”Indice Fga”, che fa una media tra la velocità nel percorso di studi (percentuale di crediti formativi universitari ottenuti) e la qualità negli apprendimenti universitari (media dei voti agli esami).

La classifica mette in evidenza la bontà dei risultati ottenuti dalle scuole del Centro Nord e sottolinea ancora una volta i limiti dell’Istruzione al Sud.

Concentriamoci prima di tutto sui due indirizzi Classico e Linguistico, poi ci sposteremo sui dati relativi agli indirizzi tecnico-tecnologico.

Collegandosi alla piattaforma di Eduscopio.it si possono ricavare tutti i dati, scuola per scuola.

Il miglior liceo classico di Napoli è risultato il Sannazzaro con una media di 27,41. Per il linguistico è invece l’Istituto Serra con una media del 25.5 registrata al termine dell'anno dalle matricole.

A Palermo il liceo classico Umberto I registra una media di 27.58 mentre per i licei linguistici il primato spetta al Cassarà con una media di 25.9.

Andiamo in Sardegna. Il primato spetta qui al Liceo Classico Dettori di Cagliari, dove i diplomati hanno raggiunto una media di 26.98 mentre il linguistico D'Arborea ha registrato una media di 24.63 al primo anno in facoltà.

Se rimaniamo nelle scuole di periferia della provincia, come Mirandola (Mo), troviamo una media di 24,62 trentesimi, per il Liceo Classico Oliveti di Locri (Rc) e 25,1 per il Linguistico Rechichi di Polistena (Rc), 25,73 per il Liceo classico Cascino di Piazza Armerina (En) e 25,36 per il linguistico Medi di Leonforte (En).

Tornando verso il Centro Nord, il premio per miglior liceo classico di Roma se lo aggiudica il Mamiani con una media di 29.35 mentre il miglior linguistico è stato il Colonna con una media di 27.53.

A Firenze, il Liceo classico Dante 28,73, il liceo linguistico Calamandei 26,34. A Bologna, il Liceo classico Galvani, con una media di 28,81 trentesimi, e lo stesso Galvani linguistico con 27,56. A Milano il miglior liceo classico è risultato il Carducci con una una media pari a 28.69 trentesimi mentre va al liceo linguistico Virglio il premio della categoria con una media di 26.48 trentesimi. Quanto alle città di periferia del Nord, troviamo tra gli altri il Liceo classico Bagatta di Desenzano del Garda (Vr) con 28,57, il linguistico Gonzaga di Castiglione delle Stiviere (Mn) con 28,15 trentesimi, il linguistico Verdi di Valdobbiadene (Tv) con 26,74. Il Liceo classico Majorana di Desio, vincitore lo scorso anno della statistica Eduscopio 2014, ha riportato questa volta una media di 28.55 trentesimi negli esami sostenuti dalle matricole alla fine del primo anno dell’università.

Se si passa infine alle scuole a indirizzo tecnico-tecnologico, il divario Nord Sud – sul quale gli autori della Riforma per una Buona scuola dovrebbero concentrarsi, il prodotto non cambia, anzi peggiora. Vediamo tra i migliori istituti delle singole aree. L’istituto Vaccarini di Catania registra una media per esami universitari pari a 24,76 trentesimi, il Gagliardi di Ragusa 24,91, il Guerrisi-Da Empoli di Reggio Calabria 23,92, il Masullo-Theti di Nola (Na) 25,27, l’Euclide di Bari 25,2, il Capitini di Perugia 24,97, il Belluzzi di Rimini 25,71, il Fermi di Modena 27,2, il Liceti di Genova, 27 21, il Monnet di Mariano Comense (Co) 27,4. Dulcis in fundo, l’Amari di Ciampino (Roma). Che con una media di 30 trentesimi sale al primo posto della classifica nazionale di settore.
 

 

 

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