Dov’è lo Stato? Mantenere il precariato è furto di Stato! Lettera

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Nato per liberare l'uomo dalle servitù medievali, lo Stato moderno è diventato una burocrazia autoreferenziale, invasiva e di ostacolo delle libertà e delle capacità di iniziativa economica e sociale dell'individuo. Il mondo è passato dalla promessa di una libertà più matura e di un più stabile benessere alla realtà di una nuova schiavitù.

Nato per liberare l'uomo dalle servitù medievali, lo Stato moderno è diventato una burocrazia autoreferenziale, invasiva e di ostacolo delle libertà e delle capacità di iniziativa economica e sociale dell'individuo. Il mondo è passato dalla promessa di una libertà più matura e di un più stabile benessere alla realtà di una nuova schiavitù.

Quella che era parsa una grande conquista per l'umanità  lo Stato assistenziale  è diventata, con la fiscalità, una nuova, e più grave, servitù.

Non ha eliminato la povertà, ma ne ha creata una nuova non è lo Stato ad essere al servizio del cittadino, bensì è il cittadino ad essere al servizio dello Stato – della nuova servitù fa le spese soprattutto il ceto medio che, nell'Ottocento, era stato il motore sociale dello sviluppo. Lo Stato contemporaneo non produce ricchezza, ma consuma quella che la società civile produce, e produrrebbe in maggior misura se la funzione pubblica non vi opponesse molteplici vincoli per alimentare quella nuova forma di totalitarismo che è la burocrazia. Che non è, come dovrebbe essere, lo strumento razionale di un nuovo, e maggiore, benessere, ma è il parassita che assorbe, e distrugge, risorse invece di facilitarne la produzione e lo sviluppo.

Quando declina il senso dello Stato e prevalgono le tendenze dissociatrici e centrifughe degli individui o dei gruppi, le società nazionali volgono al tramonto.

Che cosa sarebbe lo Stato se non avesse un suo spirito, una sua morale, che è quella che da la forza alle sue leggi, e per la quale esso riesce a farsi ubbidire dai cittadini? Una cosa miserevole, davanti alla quale i cittadini avrebbero il diritto della rivolta e del disprezzo.

Purtroppo duole dover constatare che il legislatore moderno tende a rimanere impigliato nelle sue stesse maglie, e le leggi che dovrebbero essere strumenti efficaci in relazione diretta con l’energia e la tenacia di coloro che impugnano questi strumenti rimangono in giacenza, ed è proprio per questo che la Corte Europea ha censurato decine e decine di volte l’Italia per inadempienza alle direttive comunitarie.

Mi riferisco all’annosa questione del precariato.

Nonostante la Corte di Giustizia Europea si sia già espressa sul precariato in genere, censurando l’Italia, e nello specifico per chi ha svolto più di 36 mesi nella scuola e ribadito dalla recente sentenza della Corte Costituzionale, il nostro Governo nicchia.

Solo aria fritta…nulla più.

I COCOCO precari storici della scuola da 27 anni ,sono stati traditi dal Governo, dai Sindacati, dallo Stato, pur essendo essi cittadini e quindi parte dello Stato. (Sic!)

IL NOSTRO PRESIDENTE RENZI STABILIZZA LA PRECARIETA'.. Il primo decreto promosso dal governo Renzi sui temi del lavoro va nella direzione opposta ai tanti annunci fatti in questi mesi dall’ex sindaco di Firenze. Questa volta non siamo davanti a una manciata di slide, o annunci elettorali – chi potrà mai dimenticare le uscite di Renzi ai tempi delle primarie contro la precarietà e le larghe intese – ma di un decreto, dunque di una norma già operativa (pubblicata in Gazzetta Ufficiale), che inciderà sulla vita di milioni di lavoratori precari e giovani disoccupati.

La pubblicazione del decreto legge sul lavoro, che include parte delle disposizioni annunciate nel Jobs Act del governo Renzi, conferma e realizza la volontà – portata avanti in questi anni da tutti i governi – di rendere stabile la precarietà, come condizione necessaria, e finora millantata come anche sufficiente, per il rilancio dell’occupazione in Italia. (Sic!)

MANTENERE IL PRECARIATO E' FURTO DI STATO!

 I PRECARI STORICI DELLA SCUOLA DA 27 ANNI (Sic!) RIMASTI NEL LIMBO DIMENTICATI DA TUTTI…OMBRE DELLA SCUOLA.

In seguito ai recenti proclami – 10.000 Assunzioni Docenti e Ata – nessun cenno o nota degna di significato è stata espressa in merito ai precari storici della scuola da 27 anni…i poveri Cococo – Figli di un Dio Minore (Sic!).

E' questa la Buona Scuola tanto propagandata dal ns. Presidente del Consiglio? Io credo proprio di No!!!

Il mondo della scuola è in rivolta!

I cococo, non sono un vecchio rudere ereditati da un lontano Zio d'America, ma esseri umani con una loro dignità, con famiglie,mutui da pagare,tasse sempre più esose e principalmente Uomini e Donne, con seri problemi di sopravvivenza.  Mi auguro che, chi avrà la bontà di leggere questa mia disamina, nello specifico mi riferisco a chi occupa la Stanza dei Bottoni, abbia il Buon Senso, di capire il Dramma che questi lavoratori vivono ogni giorno con paure ansie e quant'altro. L'obiettivo di questi lavoratori è : LO STATO NAZIONALE DEL LAVORO.

Miriamo ad un CAMBIAMENTO TOTALE E DEFINITIVO dal punto di vista politico e sociale che sappia ripristinare diritti sociali ai lavoratori.

Un CAMBIAMENTO RADICALE che sappia rivalutare il lavoratore come padrone del proprio destino sociale e della sua funzione all'interno del suo ambito lavorativo e della nazione intera e non come individuo da svuotare delle sue energie. Bisogna abbattere la società del precariato e della disoccupazione e costruire la società dove ogni ITALIANO contribuirà alla crescita e alla difesa della nazione nel modo che gli è più consono.

Se lo Stato deve punire e costringere quando la Giustizia sia violata, deve anche persuadere ed educare perché la Giustizia sia amata e spontaneamente attuata.

Se tutto ciò non sviluppa un fondamento etico credibile, allora si guarderà allo Stato come un meccanismo opprimente che bisognerà sopportare come un male necessario.

Mi auguro che la Corte Europea, dove è stata presentata una denuncia, ponga finalmente la parola FINE a una melina durata 27 anni con tutti i provvedimenti di legge che ne conseguono : STABILIZZAZIONE + Indennizzo + Scatti di anzianità.

Grazie per l’attenzione.

Un particolare ringraziamento al blog di Orizzonte Scuola che si è sempre distinto e preso a cuore le varie problematiche che interessano il modo della scuola.

F.to Vincenzo Minici

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