D’Ottavio (PD): Renzi sorprende sempre? Tanti fanno finta di non capire che è cambiata la situazione politica

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On. Umberto D'Ottavio – Il 22 febbraio il Presidente del Consiglio spiega che, per la scuola, ci sarà a fine mese un decreto per le cose urgenti e una legge delega per le questioni per le quali ci può essere più tempo.

On. Umberto D'Ottavio – Il 22 febbraio il Presidente del Consiglio spiega che, per la scuola, ci sarà a fine mese un decreto per le cose urgenti e una legge delega per le questioni per le quali ci può essere più tempo.

Poi la riunione del Governo è rinviata da venerdì 28 febbraio a martedì 3 marzo. Il 3 marzo il Consiglio dei Ministri si limita ad approvare le linee guida per un disegno di legge che verrà approvato il 10 marzo.

Nel frattempo venerdì 28 febbraio Renzi convoca i parlamentari per fare il punto (nella riunione dove si sono contati i presenti) e per due ore si susseguono interventi, tra cui il mio, molto preoccupati dell'impatto che i
provvedimenti avrebbero avuto su un mondo, quello della scuola, non solo molto variegato e frammentato, ma già predisposto da mesi a fischiare i falli e a considerare solo dovuto tutto quanto c'è di "buono". Alla fine
dell'incontro il Presidente non tira le conclusioni, ma ringrazia tutti e conferma che si terrà conto delle considerazioni che la riunione aveva svolto.

Tutto il mondo intorno era già pronto a:

– accusare Renzi di continuare ad abusare della decretazione di urgenza

– ricordare che siamo una Repubblica parlamentare

– annunciare la presentazione di migliaia di emendamenti

– ripetere che la scuola ha bisogno di più soldi

– sostenere che è una ingiustizia stabilizzare quel precario e non quell'altro

– proclamare presidi e manifestazioni contro

– sottolineare che le proposte sono insufficienti e che ci vuole "ben altro"

– precisare che si vuole smontare la scuola pubblica per regalarla ai privati

– ribadire che il sostegno alle paritarie è troppo/troppo poco

Se a tutto questo aggiungiamo che, come ho già detto più volte, la situazione politica è cambiata dopo l'elezione del nuovo presidente della Repubblica e che ha vinto l'idea che la variabile tempo viene molto molto dopo "la più ampia condivisione"(?), ritengo che la scelta di fare un unico disegno di legge sgombri il campo da preoccupazioni decisioniste.

Adesso cosa succederà? Anche se, a questo punto, dovrebbe essere sconsigliato fare previsioni, credo che martedì verrà approvato un provvedimento ricco di argomenti( l'elenco è recuperabile sul sito www.governo.it ) che sarà trasmesso immediatamente al Parlamento. Se, come auspico, ci sarà un accordo tra i Presidenti delle Camere e i capigruppo parlamentari, verrà assegnata una corsia preferenziale e in due/tre mesi può diventare legge. (Abbiamo ancora ibicameralismo perfetto!

Sarà un lavoro importante, ci saranno centinaia di audizioni e altri chiederanno di essere ascoltati. Per me la domanda che farò a tutti e in tutte le occasioni sarà: è quello che serve alla scuola?

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