Docenti e banca del tempo per eliminare supplenze. L’esempio di Bolzano: si recuperano i giorni di vacanza

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red – Ieri, riprendendo un articolo del Sole24 vi abbiamo dato notizia che al MIUR si sta pensando ad una banca del tempo per far si che le supplenze vengano assegnate ai docenti in servizio invece che ai docenti precari. Un risparmio di 800mln di euro.

red – Ieri, riprendendo un articolo del Sole24 vi abbiamo dato notizia che al MIUR si sta pensando ad una banca del tempo per far si che le supplenze vengano assegnate ai docenti in servizio invece che ai docenti precari. Un risparmio di 800mln di euro.

Risparmio che si potrà concretizzare se non si pagheranno le supplenze ai docenti di ruolo. Quindi la domanda è: come potranno essere richieste ai docenti ore in più senza retribuzione?

Certo, le ipotesi possono essere tante, ma una in particolare ci ha particolarmente attratto, dopo la segnalazione di un nostro affezionato lettore, Patrick.

E’ Bolzano, ancora una volta, a poter fungere da apripista per una ipotesi di rinnovo del contratto che abbia come scopo la creazione di una banca del tempo. Il contratto che prevede un meccanismo simile è quello della Formazione professionale.

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Veniamo, intanto, a cosa si intende per banca del tempo. Il termine era presente, come anticipavamo, in un articolo del Sole24Ore, non sappiamo se sarà utilizzato dal Ministero (ammesso che la proposta vada avanti) e se il termine sia alla base del concetto di quanto sarà elaborato.
Ma è bene precisare che una banca del tempo è composta da persone che mettono a disposizione, volontariamente, del tempo e dei talenti.

Quindi, in teoria, se dovessimo applicare il concetto alla scuola, ogni docente metterebbe le proprie capacità e il proprio tempo, gratuitamente, a disposizione dell’istituzione. Ma la scuola non è un ente che fa volontariato (almeno non ufficialmente), quindi il termine "gratuitamente" con "contratto di lavoro" cozza inverosimilmente.

A meno che. Perché a Bolzano si è trovato il modo di far mettere ai docenti a disposizione delle ore per svolgere altre funzione oltre l’insegnamento curriculare. Come? Facendo recuperare i giorni festivi.

In pratica, secondo quanto ci racconta Patrick, il contratto per i docenti della Formazione professionale a Bolzano si basa sul concetto di "monte ore annuale", aggirando la precedente impostazione che si basava su un monte ore settimanale 18/20 ore. Il nuovo contratto prevede un monte orario annuale di 680h da 60 minuti che l’insegnante deve restituire a parità di stipendio.

In cosa si traduce questa novità? Ci scrive Patrick, "se il primo maggio cade in una giornata in cui un insegnante deve insegnare per 5 ore, allora quelle ore di non lavoro non potranno concorrere al completamento delle 680h previste dal contratto. Al termine dell’anno se un insegnante non avrà completato le 680h allora egli le dovrà restituire attraverso altre attività fino al raggiungimento delle ore previste dal contratto, ad esempio per supplenze o corsi di recupero."

Ed ecco la banca del tempo, solo che invece di un "versamento volontario" da parte del docente, ci troviamo davanti ad un "prelievo forzoso".

Sarà questo il progetto nelle intenzioni dei tecnici del Ministero.

Certo è che ciò collima con alcune delle affermazioni che il Sottosegretario Reggi ha rilasciato al quotidiano "La Repubblica" in occasione del lancio del dibattito sulle ore lavorative dei docenti, quando ha affermato e poi ribadito, l’intenzione di affidare ai docenti di ruolo le supplenze.

 

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