Dl istruzione. Blocco stipendio per neoimmessi in ruolo. ANIEF: “ricatto e sfruttamento”

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red – Immessi in ruolo sì, ma con stipendi da precari. Nel vortice di emendamenti, scontri, dibattiti e richieste di modifica si è dimenticato le le tanto osannate immissioni in ruolo previste nel Decreto istruzione avverranno a "invariata finanza".

red – Immessi in ruolo sì, ma con stipendi da precari. Nel vortice di emendamenti, scontri, dibattiti e richieste di modifica si è dimenticato le le tanto osannate immissioni in ruolo previste nel Decreto istruzione avverranno a "invariata finanza".

Che vuol dire? Che sarà spostato il primo gradoe stipendiale che per contratto scatta dopo 3 anni. Di conseguenza, scatterà  dopo anche l’aumento di stipendio.

Una ricotruzione di carriera battezzata come "raffreddata" che ha già fatto saltare  un gradone stipendiale per i neo assunti dal 1° settembre 2011 (per i particolari vedi Immissioni in ruolo, 67.000 ma con ricostruzione di carriera "raffreddata"), spostandolo dopo 8 anni di ruolo, anziché 3 anni.

Che si traduce in altri 5 anni di stipendio da precario, pur essendo in ruolo

Strumento diventato, dunque, prassi che sarà definito in sede negoziale con i sindacati seduti al tavolo

Tutto sul Decreto istruzione
Resta un fatto, che la questione non è stata oggetto di dibattito durante i lavoro per la trasformazione in Legge del Decreto istruzione

"Siamo di fronte ad un ricatto e a uno sfruttamento lavorativo – ha Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – al quale nessun cittadino europeo dovrebbe essere sottoposto. Secondo quanto indicato dall’Unione europea, infatti, le necessità legate ai finanziamenti statali non possono essere considerate imperative, perché violano chiaramente il diritto all’equo stipendio dei lavoratori."

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