Dispersione sì, ma anche alunni “plusdotati”

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Si parla molto di dispersione scolastica, piaga che riguarda soprattutto il Sud Italia. Il Ministro è tornato ieri sull’argomento, intervenendo sulla formazione professionale. Ma non si parla mai di alunni "plusdotati"

Si parla molto di dispersione scolastica, piaga che riguarda soprattutto il Sud Italia. Il Ministro è tornato ieri sull’argomento, intervenendo sulla formazione professionale. Ma non si parla mai di alunni "plusdotati"

Ieri, il Ministro, intervenendo a Torino ad un convegno nell’ambito del decennale della Piazza dei mestieri, ha affrontato il tema della dispersione, indicando nella formazione professionale uno dei pilastri per affrontare il fenomeno.

"L’Italia – ha detto – ha una tradizione diffusa, ma non omogenea. Quindi questo governo, che ha fatto dell’istruzione un punto fondamentale della sua agenda politica, deve restituire pari dignità all’intelligenza cognitiva e a quella manuale e lavorare all’alternanza scuola lavoro".

Lotta alla dispersione, che è centrale anche nelle Linee guida del Governo per la riforma della scuola e che vede tra i progetti attuabili anche quello di affidare la gestione del fenomeno a gruppi finanziari attraverso i SIB (Social Impact Bond). Leggi qui, per i particolari.

Ma ci sono anche altri fenomeni che meriterebbero di essere attenzionati. A farlo notare Maria Piera Ceci, che oggi, sul Sole24Ore, scrive un articolo dedicandolo ai bambini "Plusdotati". Una popolazione di circa il 5% degli studenti e che ha quale caratteristica una capacità cognitiva superiore alla media. A volte anche decisamene superiore.

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Il rischio, ci dice la Ceci, è che questi bambini vengano diagnosticati come Adhd (affetti da iperattività) quando, invece, il problema è avendo ritmi diversi e capacità superiori si annoiano.

Per affrontare questo tipo di problematiche i docenti, in realtà non sono formati e non esiste in Italia una strategia, sebbene ci sia una raccomandazione del Consiglio d’Europa risalente al 1994.

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