DDL Scuola, parlano i Dirigenti Scolastici. DISAL: sovraccarico di responsabilità. ANP: inquadrare in ruolo unico. ADI: albi territoriali unico bacino per le assunzioni

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Audite oggi le associazioni dei Dirigenti Scolastici, il cui ruolo è al centro della riforma. Ma a quanto pare neanche per loro il DDL è tutto rose e fiori.

Audite oggi le associazioni dei Dirigenti Scolastici, il cui ruolo è al centro della riforma. Ma a quanto pare neanche per loro il DDL è tutto rose e fiori.

"Le norme sui dirigenti scolastici, previste dal ddl Buona scuola "rappresentano un sovraccarico di responsabilità" per i presidi. "Non viene contestualizzata ed equilibrata l'autonomia decisionale del dirigente e quella degli altri organi collegiali scolastici".

A dirlo un rappresentante dell'Associazione di dirigenti di scuole statali e paritarie, autonome e libere (DiSal), in audizione a Montecitorio sul ddl Scuola. "Il dirigente – ha continuato – è solo nel decidere se un docente è abile o meno all'insegnamento. A fronte di questo carico di responsablità c'è nel ddl il riferimento all'aumento dei fondi previsti. Da un calcolo che abbiamo fatto risulterebbero per il prossimo anno 1,500 mila euro lordi all'anno per dirigente, 4mila nel 2016. Cifre che non sono dei veri contrappesi alla responsabilità prevista" dal disegno di legge.

Per quanto riguarda i tre collaboratori che i dirigenti scolastici potranno scegliere, l'associazione chiede di "specificare se per loro è previsto un esonero o un semi esonero" dall'attività didattica.

ANP: PRESIDI IN RUOLO UNICO DIRIGENTI PA

Le norme sui dirigenti, contenute nel ddl Buona scuola "non sono poi così rivoluzionarie. Riprendono infatti i compiti previsti dal'autonomia scolastica. Proponiamo quindi di aggiungere all'articolo 6 la ridefinizione della dirigenza scolastica, con il suo inserimento nel ruolo unico della dirigenza pubblica".

A dirlo in audizione a Montecitorio un rappresentante dell'Associazione nazionale dirigenti e le altre professionalità della scuola (Anp) sul ddl Scuola.

L'Anp "valuta positivamente l'introduzione dell'obbligatorietà della formazione, che fino ad ora è stata del tutto volontaria". E non solo: "Positiva – aggiunge – è anche la scelta di mettere al centro il collegamento con il mercato di lavoro". Infine, l'Anp ha chiesto "di prevedere per i dirigenti inseriti nelle graduatorie di merito la mobilità, anche internazionale".

ANDIS: BENE NORME DIRIGENTI. PER LORO RUOLO UNICO PA

L'Associazione nazionale dirigenti scolastici "accoglie con favore le norme" del ddl Buona scuola. "L'Italia ha bisogno di un forte salto che proponga all'attenzione del Paese la scuola e intervenga in maniera progressiva e organica". I dirigenti vengano però "inseriti a pieno titolo nell'ambito della dirigenza statale".

Lo ha detto una rappresentante dell'Andis durante un'audizione sul ddl Scuola a Montecitorio. Tra le norme "apprezzate" quella sull'autonomia scolastica. "Una specificazione che finalmente definisce la differenza delle funzioni tra lo Stato e autonomie scolastiche, che assumono a pieno titolo la responsabilità formativa".

"Importante – ha ricordato l'Andis – il rafforzamento della funzione del dirigente scolastico". 

"Ha sconvolto l'idea che il dirigente scolastico possa scegliere tre docenti per funzioni di coordinamento. Non sono nuovi poteri che vengono dati" ai presidi "ma è un ruolo che va a inserirsi nel rispetto delle norme dell'autonomia scolastica". Stessa cosa "per la scelta dei docenti, che avverrà attraverso gli albi territoriali, che saranno formati da docenti già assunti".

L'ANDIS sottolinea come l'associazione "ha visto favorevolmente il superamento del precariato previsto dal ddl". 

ADI: MENO MATERIE E RIDISEGNARE TEMPI STUDIO. SÌ ALTERNANZA

"È necessario ridisegnare i tempi di studio e avere il coraggio anche di eliminare alcune materie, sono troppe. L'alternanza non è una perdita di tempo ma un altro modo di apprendere".

Lo ha detto Alessandra Cenerini, presidente dell'Adi, l'associazione docenti e dirigenti scolastici italiani, durante un'audizione sul ddl Scuola a Montecitorio

ADI: NO STIPENDI DIVERSI PER TIPI CONTRATTI. STOP PUNTI SUPPLENZE
 
 "Le assunzioni devono essere fatte dalle scuole o reti di scuole attraverso procedimenti concorsuali. Non ci deve essere assolutamente differenza di retribuzioni tra tempo indeterminato e determinato. Nessun accumulo di punti per le supplenze e dopo tre anni, sui posti liberi e disponibili, gli insegnanti devono essere assunti".

Sono queste le richieste elencate da Alessandra Cenerini, presidente dell'Adi, l'Associazione docenti e dirigenti scolastici italiani, durante un'audizione sul ddl Scuola a Montecitorio. "Riteniamo importantissimi – ha aggiunto – gli albi territori come unico bacino per le assunzioni in ruolo". 

La presidente ha poi proseguito "Rivedere la progressione di anzianità" dei professori. "Basta con la ricostruzione di carriera". 

"Non si può continuare a dimenticare che va fatta un'articolazione e differenziazione della carriera. Non esiste nessun Paese che abbia un bipolarismo come l'Italia, dove c'è un capo di istituto e i docenti senza una costruzione di figure di intermedie in mezzo. Se mai eliminiamo i bidelli che negli altri Paesi non esistono".

Infine, l'Adi ha spiegato che nel ddl "non viene fatto nessun accenno all'autonomia scolastica e si continuano a costruire gli organici sul numero di classi. Si deve dare autonomia finanziaria reale senza destinazione preventiva di spesa".

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