DDL riforma. Chimienti M5S: chiederanno fiducia ma metà assunzioni nel 2016. Maxiemendamento peggiora provvedimento

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A poche ore dalla fiducia, l’appuntamento è questo pomeriggio davanti alla Bocca della Verità: Silvia Chimienti, giovane deputata pentastellata, richiama alle armi docenti e società civile per quello che potrebbe essere l’ultimo atto di protesta ufficiale contro il “mostruoso colpo di mano” del Governo.

A poche ore dalla fiducia, l’appuntamento è questo pomeriggio davanti alla Bocca della Verità: Silvia Chimienti, giovane deputata pentastellata, richiama alle armi docenti e società civile per quello che potrebbe essere l’ultimo atto di protesta ufficiale contro il “mostruoso colpo di mano” del Governo.

Chimienti, il Governo ha dimostrato di non tenere in conto manifestazioni oceaniche di protesta contro il Ddl scuola, ma lei ha detto di essere pronta a imbavagliarsi davanti al Senato. Che significato avrebbe il suo gesto?

“Da ieri porto un bavaglio fuori e dentro l'Aula come simbolo di protesta verso un Governo sordo e allergico al dibattito, che non ha fatto un passo indietro neppure di fronte a mobilitazioni unitarie dell'intero mondo della scuola. Porterò il bavaglio perché il Parlamento è stato nuovamente svilito e svuotato delle sue funzioni: con la fiducia sul maxi-emendamento si impedirà ai senatori di discutere gli emendamenti, si strozzerà il dibattito nella società, si impedirà il normale iter di quello che doveva essere un disegno di legge e non un decreto e che invece viene approvato con tempi più stretti dei 60 giorni necessari per un decreto”.

Pensa che i deputati e i senatori del PD che voteranno per la fiducia abbiano chiare le conseguenze che la riforma potrebbe avere sull’Italia dei loro figli e nipoti?

“Penso che pochissimi abbiano le idee chiare. L'altro giorno parlavo con il Presidente della Commissione Lavoro, Cesare Damiano, il quale mi ha detto ‘È stato modificato molto il ddl, non è più così male ora’. La verità invece è che hanno fatto piccole modifiche formali per mettere a tacere i parlamentari più riluttanti e hanno millantato davanti all'opinione pubblica grandi cambiamenti. Il maxi-emendamento è addirittura peggiorativo del testo della Camera: le assunzioni a settembre saranno solo su turn-over e decreto Carrozza mentre le restanti 50mila si faranno solo nel 2016. Quindi si sta realizzando lo scenario peggiore: fiducia sul ddl e niente assunzioni promesse. È una vergogna”.

L’onorevole Fassina del PD ha annunciato ufficialmente il suo divorzio dal partito. Come commenta questa scelta?

“Fassina ha fatto la sua battaglia, apprezzo la sua decisione. Mi chiedo solo come sia possibile che tutti gli altri della cosiddetta minoranza PD riescano a digerire la distruzione della scuola pubblica, dopo aver già digerito il Jobs Act. La Puglisi merita una menzione speciale, proprio lei che nelle interviste si dichiarava contro la legge Aprea e contro la chiamata diretta, oggi dà il suo volto ad una riforma peggiore di quella a firma Gelmini.

Il PD è un partito politicamente finito, non necessita più neppure delle larghe intese: agisce nell'interesse di Confindustria e non per il bene della scuola, dei lavoratori, degli studenti e delle famiglie”.

Sulle ultime modifiche al Ddl: nemmeno un passo in avanti nella direzione auspicata anche dal suo partito?

“Assolutamente no. Ci sono stati peggioramenti, come già detto. Tra questi il nodo cruciale delle assunzioni che non saranno 100mila a settembre, ma meno della metà. Al danno si aggiunge la beffa. Qualsiasi modifica non sarebbe comunque risolutiva: è l'impianto complessivo del ddl che è da buttare via: deleghe (ben otto tra cui la riforma del testo unico, l'orario di lavoro e i contratti, il Jobs Act applicato alla scuola tramite la riforma della formazione iniziale e del reclutamento), privati nelle scuole, soldi alle paritarie, piano di assunzioni iniquo e caotico, chiamata diretta e super poteri ai dirigenti. Quali modifiche potrebbero avere senso con un impianto simile?”.

Qual è il suo pronostico per le prossime ore, decisive per il futuro di migliaia di insegnanti, ma anche che di milioni di studenti e di famiglie?

“Penso che la violenza e l'arroganza con cui Renzi ha governato finora prevarranno su tutto, anche sulle mobilitazioni e sui flash mob che i docenti e gli studenti da mesi non si stancano di organizzare.

Noi faremo la nostra parte, da opposizione. Non usciremo dall'Aula durante la fiducia ma manifesteremo il nostro dissenso contro questo mostruoso colpo di mano. Saremo sempre in piazza con gli insegnanti: in particolare oggi pomeriggio alle 17 sfileremo in corteo insieme alle associazioni dalla Bocca della Verità a Campo dei Fiori. Vi invitiamo a partecipare tutti, ad essere tantissimi.

Le prossime ore saranno ore di rabbia e di indignazione, ma da questa rabbia sana nascerà una speranza nuova. Renzi è riuscito in un vero miracolo: ci ha unito tutti. Ora la scuola, dopo anni di devastazione, può davvero essere ricostruita dal basso dai cittadini, finalmente uniti oltre le singole rivendicazioni sindacali.

Sfruttiamo questa occasione storica e il corteo di oggi sia l'ultimo atto contro il ddl ma il primo per chiedere la fine del Governo Renzi e nuove elezioni.
‘Con la fiducia sulla scuola, Renzi, per dirla con un linguaggio che anche tu possa comprendere, #SeiUnUomoFinito’ ”.

Il testo del Maxiemendamento

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