Concorso scuola. FLCCGIL: il governo vanifica i diritti acquisiti dai docenti precari

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Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGILAncora una volta, senza il confronto con il sindacato, il Miur pubblica un bando di concorso che mortifica il lavoro, le professionalità, la dignità di chi insegna nella scuola da anni. Il bando del nuovo concorso per più di 63mila docenti ripropone un modello di esame scritto molto discutibile, anche per chi si è abilitato con le prove preselettive.

Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGILAncora una volta, senza il confronto con il sindacato, il Miur pubblica un bando di concorso che mortifica il lavoro, le professionalità, la dignità di chi insegna nella scuola da anni. Il bando del nuovo concorso per più di 63mila docenti ripropone un modello di esame scritto molto discutibile, anche per chi si è abilitato con le prove preselettive.
Il concorso pubblico rimane per noi il sistema di reclutamento più trasparente. Ma ora si vuole proporre ai docenti abilitati un concorso che per i numeri riguarderà solo i docenti interessati al turnover e non garantirà il posto per tutti, lasciando molti di loro senza lavoro. A ciò si aggiunge l’impianto autoritario della legge 107 del 2015 che con la chiamata diretta da parte dei dirigenti mette in discussione la libertà d’insegnamento e le competenze dei docenti immessi in ruolo.

La FLC CGIL ha avanzato proposte di buon senso che non sono state recepite dal governo Renzi, perché l’intento di quest’ultimo rimane quello di vanificare i diritti acquisiti dai precari e riconosciuti dalla direttiva europea.

È stato già presentato nei mesi scorsi dalle organizzazioni sindacali unitarie un ricorso al TAR contro le disparità del piano straordinario di assunzioni, il cui esito si avrà nel maggio prossimo. Intanto proseguiremo una battaglia di dignità, che ha un notevole valore sociale, per la mole di lavoro e professionalità che vi è coinvolta.

Sosterremo le ragioni di chi ha diritto alla stabilizzazione, al di là del concorso ordinario, in tutte le iniziative che verranno messe in campo. L’obiettivo rimane la definizione di un piano pluriennale di stabilizzazioni, che, sulla scia della direttiva europea, riconosca i diritti acquisiti mediante la reiterazione dei contratti e restituisca ai docenti della scuola dell’infanzia ciò che è stato loro tolto nel piano di assunzioni. Ci batteremo in tutte le sedi per cancellare la norma della legge 107/15 sul divieto di rinnovo dei contratti di supplenza oltre i 36 mesi che rischia di provocare licenziamenti, discriminazioni e caos nelle scuole.

Nonostante le pressanti richieste inoltrate dalle organizzazioni sindacali, ministro e amministrazione del Miur hanno continuato ad ignorare la necessità di aprire un tavolo di trattativa. Hanno avuto paura del confronto? Senz’altro sì, ma il sindacato non si piega e continuerà la sua battaglia per il lavoro, per le tutele dei lavoratori precari, per il rispetto delle sentenze. Non ci fermeremo!

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