Concorso scuola docenti. Secondo la Giannini si concluderà nelle prossime settimane. E’ veramente così? A che prezzo?

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Il Ministro Giannini, rispondendo al question-time alla Camera, svoltosi nella giornata di ieri, in merito ai docenti informatica, ha affermato che il concorso si concluderà nelle prossime settimane. 

Il Ministro Giannini, rispondendo al question-time alla Camera, svoltosi nella giornata di ieri, in merito ai docenti informatica, ha affermato che il concorso si concluderà nelle prossime settimane. 

Si tratta di un'affermazione sicuramente impegnativa e che ha lasciato sorpresi molti dei docenti, che stanno partecipando alla procedura concorsuale e sono in attesa della convocazione delle prove orali.

L'affermazione del Ministro, alquanto generica e ottimistica, merita un'analisi approfondita e dovrebbe essere maggiormente esplicitata andando a verificare la situazione per Regione e classe di concorso.

In diversi nostri articoli, abbiamo riportato delle difficoltà e dei ritardi delle correzioni in atto, sebbene per diverse classi di concorso siano state già calendarizzate le prove orali e per alcune altre, ad esempio elettrotecnica a Milano e in Friuli Venezia Giulia, le commissioni siano già impegnate nella redazione delle graduatorie di merito.

Se guardiamo alla situazione complessiva, però, appare inverosimile che tutta la procedura concorsuale si concluda nei tempi previsti (noi sicuramente ce lo auguriamo per i docenti), ossia per le assunzioni per l'anno scolastico 2016/17.

Vediamo quali potrebbero essere i motivi per cui la maggior parte delle assunzioni saranno effettuate nell'a.s. 2017/18.

Iniziamo con le prove per la scuola dell'infanzia e primaria, i cui partecipanti sono assai numerosi, le prove si sono svolte alla fine della tornata prevista per gli scritti e le correzioni non sono ancora terminate;  a ciò aggiungiamo la volontà politica di smaltire le GM del concorso 2012 e alcuni casi limite, come quello del Veneto, ove la commissione per la scuola primaria è stata modificata diverse volte. Tali motivazioni sono sufficienti per affermare che quasi sicuramente le assunzioni per la scuola dell'infanzia  e primaria slitteranno all'a.s. 2017/18.

Se analizziamo, poi, la situazione nel suo complesso, ossia per tutte le classi di concorso, non possiamo essere concordi (come nel caso della scuola dell'infanzia e primaria) con le parole del Ministro, poiché sino ad ora la procedura concorsuale è stata contrassegnata da diverse problematiche, quali le numerose bocciature, i compensi dei commissari e i numerosi casi di dimissioni e sostituzioni. A ciò aggiungiamo il periodo in cui si stanno svolgendo i lavori, in piena estate, che rallenterà, nonostante la buona volontà dei commissari, le operazioni.

Quanto alle bocciature, hanno raggiunto percentuali elevatissime, che hanno suscitato numerose polemiche ed hanno evidenziato che il problema non può essere soltanto la scarsa preparazione dei candidati, molto dei quali stanno procedendo per le vie legali. Non sappiamo quanto possano influire si tempi della procedura eventuali ricorsi vinti dai candidati.

I compensi dei commissari, come più volte sottolineato, sono veramente molto bassi, nonostante l'aumento previsto, che ancora comunque deve essere messo nero su bianco (manca il decreto attuativo del DL n.42/2016), ragione per cui continuano a verificarsi casi di dimissioni e rettifiche delle commissioni. Basta farsi un "giro" sui siti degli USR per rendersi conto che le commissioni sono costantemente oggetto di cambiamenti. Tale problematica ha spinto il Miur a modificare l'articolo 2, comma 4 dell' ordinanza Ministeriale n. 97 del 23 febbraio 2016, in modo che gli UU.SS.RR possano procedere a nomine d'ufficio, anche superando il dettato dell'articolo 4 comma 7, lettere a) e b) del Decreto Ministeriale n. 96 del 23 febbraio 2016, ossia il requisito dei 5 anni di ruolo, fermo restando la conferma in ruolo.

Ribadiamo, l'affermazione della Giannini potrebbe essere veritiera solo per alcune classi di concorso, ma sostenere che il concorso tutto si concluderà nelle prossime settimane è inverosimile, a meno che le commissioni (ma ragioniamo per assurdo e non vogliamo certo avanzare giudizi di merito sul lavoro delle commissioni), che devono ancora correggere le prove scritte, siano ancor più rigorose di quelle che hanno già corretto, riducendo drasticamente il numero di candidati da esaminare all'orale.

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