Concorso scuola docenti. Fateci accedere alla prova orale, lì dimostremo quanto valiamo. Lettera

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Gentile Redazione, sono una docente reduce dalla prova concorsuale per la cdc AD04. Ho letto vari apprezzamenti in merito alla "bellezza" dei quesiti della prova.

Gentile Redazione, sono una docente reduce dalla prova concorsuale per la cdc AD04. Ho letto vari apprezzamenti in merito alla "bellezza" dei quesiti della prova.

Forse ci si dimentica che i candidati non erano alle loro postazioni in qualità di estimatori del valore culturale ed estetico delle domande bensì di aspiranti insegnanti da sottoporre a verifica e successiva valutazione selettiva.

I temi delle domande erano in effetti molto abbordabili anzi fin troppo abbordabili tant'è che mille spunti ed idee ti affioravano nella mente. Ed è qui il problema: selezionare tutte queste idee, cercando di capire bene cosa si aspetta da te la singola domanda nei 18 minuti di tempo a disposizione.

Mi limito ad un unico esempio, quello del primo quesito. Riporto, a braccio, il suo contenuto: testo di un famoso sonetto del Petrarca, a seguire si chiedeva al candidato di delineare come avrebbe svolto una lezione di 2 ore su di esso, includendovi l'analisi tematica e formale dello stesso e sottolineando la centralità nella storia della lirica della figura dell'autore.

Confrontandomi con i colleghi, ho riscontrato che i tagli delle risposte sono stati dei più diversi.

Alcuni hanno proposto la griglia di un'unità didattica: competenze, obiettivi di apprendimento e contenuti.

Altri, come me, hanno pensato che la domanda, considerato il termine "lezione" e la relativa indicazione del tempo (2 h), richiedesse di spiegare cosa di concreto l'insegnante avrebbe fatto in classe.

Intrapresa la risposta in quest'ottica dopo le prime righe e lo scorrere del tempo, ci si accorgeva della non fattibilità di un simile approccio: riassumere lo svolgimento di una lezione di due ore toccando aspetti relativi all'analisi contenutistica, formale e relativa contestualizzazione del componimento avrebbe richiesto almeno un'ora.

In sintesi, il candidato si aspettava che chi avesse predisposto le domande avesse chiaro il limite di tempo a disposizione invece notava un'evidente scollatura tra i due elementi e rimaneva 2-3 minuti a domandarsi: ma che cosa si aspettano?

Questo disorientamento è fatale, considerato il tempo a disposizione. Ora mi chiedo la ragione per cui è stato fissato quel limite di tempo in presenza di domande di quella natura: forse credevano che l'avveniristica formula del computer based avrebbe consentito una riduzione dei tempi di risposta?

Ebbene gli indubbi vantaggi della videoscrittura, come quello della libertà di manipolazione  del testo, non erano contemplati dal software ossia non era possibile trasportare parti di testo da un punto all'altro come siamo soliti fare con un comune programma di scrittura.

E' vero che tutti eravamo nella stessa situazione e quindi una valutazione è pur sempre possibile, ma non si può non considerare la validità e l'efficacia di una simile prova di verifica.

Spero che le commissioni incaricate della correzione abbiano ben presenti questi aspetti e che decidano di raddrizzare le storture di questa prova dando al maggior numero possibile di candidati la possibilità di accedere all'orale dove, in presenza di persone competenti e con esperienza, ci sarà data veramente l'opportunità di dimostrare ciò che valiamo. Cordiali saluti

Debora Ambrogi

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