Concorso docenti 2016, il Miur ammetta il fallimento. Lettera

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Ho partecipato alle prove concorsuali in Sicilia per la classe A18 – filosofia, psicologia e scienze dell’educazione, per la quale, allo scritto, nessuno dei 114 partecipanti,  è stato giudicato dalla commissione meritevole di essere ammesso a sostenere l’orale. La stessa cosa è accaduta in Calabria: 0 ammessi. 

Ho partecipato alle prove concorsuali in Sicilia per la classe A18 – filosofia, psicologia e scienze dell’educazione, per la quale, allo scritto, nessuno dei 114 partecipanti,  è stato giudicato dalla commissione meritevole di essere ammesso a sostenere l’orale. La stessa cosa è accaduta in Calabria: 0 ammessi. 

Vorrei evidenziare, ancora una volta, le modalità vergognose con cui questo concorso è stato organizzato alla meno peggio:  commissioni raccattate velocemente, mal retribuite, forse, molto spesso, anche prive dei requisiti minimi, indispensabili per valutare le competenze di insegnanti che, oltre ad essere già stati selezionati sulla base del fabbisogno regionale, previo corso-concorso abilitativo , molti dei quali, sono anche plurititolati, magari, in molti casi, anche più dei loro selezionatori.

Questi docenti, umiliati da questa truffa, che ancora ci si ostina a chiamare concorso, sono gli stessi che, da decenni, mandano avanti la scuola e  che a settembre varcheranno ancora la soglia di una scuola dove continueranno ad insegnare da precari. Quindi, un’osservazione nasce spontanea a questo punto.

Questo concorso, oltre ad essere stato uno spregiudicato strumento elettorale, forse è  servito, principalmente, ad arginare la spinosa questione della stabilizzazione dei precari, i quali, è bene dirlo, gravano molto di meno sul bilancio dello stato rispetto agli insegnanti  di ruolo. Questo aspetto, dovrebbe far riflettere, e già da solo, forse, sarebbe sufficiente a spiegare il livello così alto di bocciature in alcune classi di concorso. 

Non bisogna, inoltre, tralasciare di evidenziare un altro aspetto, ossia, al sud, i posti messi a bando, per la A18,  con tutta probabilità,  non sono mai esistiti o, magari erano già destinati ad altro, considerando la fase b e c della mobilità e i soprannumerari del precedente concorso a cattedra.

Il Miur dovrebbe ammettere che questo concorso è stato un fallimento su tutti i fronti e non utilizzarlo per svilire, agli occhi dell’opinione pubblica, l’immagine, degli insegnanti, già mediaticamente depauperata. Bocciare questi docenti ha, infatti, significato bocciare l’operato delle commissioni che, dopo 3 prove di accesso e svariati esami, hanno decretato la loro idoneità all'insegnamento, ma, soprattutto ha significato calpestare e svilire la loro professionalità di educatori, i sacrifici, la passione per il loro lavoro  che, è doveroso puntualizzare, non si riduce a 18 ore settimanali, come qualche ignorante in materia continua impunemente a sussurrare.

In assenza di questi docenti precari che il concorso ha dichiarato “inammissibili all'orale” ,   la scuola italiana, con buona pace della “buona scuola” di renzi e company (il minuscolo non è casuale), semplicemente non esisterebbe. I docenti dovrebbero prendere atto di questo e lottare coesi, tutti insieme, per far valere i propri diritti e riscattare la loro dignità professionale.

Cordiali Saluti

Rita Famulari

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