Concorso a cattedra. Soltanto dieci aspiranti sono stati ammessi alla prova orale della classe A18

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A.D.A.M. – Il Concorso Scuola 2016 è stato segnato, sia in fase di progettazione che durante lo svolgimento delle prove scritte, da scelte discutibili e da errori tecnici, che hanno condizionato le procedure selettive in molte regioni italiane e in svariate classi di insegnamento.

A.D.A.M. – Il Concorso Scuola 2016 è stato segnato, sia in fase di progettazione che durante lo svolgimento delle prove scritte, da scelte discutibili e da errori tecnici, che hanno condizionato le procedure selettive in molte regioni italiane e in svariate classi di insegnamento. Con il presente comunicato A.D.A.M. dà voce alle proteste dei docenti precari (già rigorosamente abilitati mediante i percorsi previsti dalla legge) che hanno affrontato la selezione per l’insegnamento di Filosofia, psicologia e scienze dell’educazione (nuova classe A18) nella Regione Puglia, e che ora avanzano numerose recriminazioni perfettamente sovrapponibili alle tante che circolano su scala nazionale in vari ambiti disciplinari:

·         gli aspiranti della classe A18 sono stati sottoposti a ben due prove scritte (la prima di Filosofia, la seconda di Scienze umane), caratterizzate ciascuna da 6 domande a risposta aperta e 2 batterie di quiz in lingua straniera, per un totale di sedici quesiti; gli elaborati sono stati corretti da due commissioni separate, e sono stati ammessi alla fase successiva soltanto i candidati che avessero ottenuto la sufficienza in entrambe le prove scritte: in altre parole si è trattato di un vero e proprio doppio concorso, finalizzato però all’ammissione in una sola classe di insegnamento;

·         il livello di difficoltà dei quesiti era eccessivo se rapportato ai soli 150 minuti consentiti per ciascuna prova scritta: sebbene i proclami del MIUR esaltassero l’approccio “metodologico-didattico”, ai candidati della classe A18 è stato richiesto di sviluppare contenuti e nozioni molto complessi, e spesso estranei ai programmi trattati nei curricoli scolastici tanto di Filosofia che di Scienze umane;

·         nella Regione Puglia l’espletamento delle prove scritte è stato viziato da problemi tecnici, certificati dai verbali redatti dai vigilanti: inceppamento delle tastiere; errori informatici nel salvataggio delle risposte ai singoli quesiti; perdita casuale di parte dei testi prodotti dai candidati;

·         all’interno delle commissioni, i cui elenchi sono stati pubblicati sul sito dell’Usr Puglia soltanto tre giorni prima dell’inizio delle prove orali, siedono docenti che insegnano discipline non affini a quelle oggetto di concorso, e che hanno del resto mostrato di trascurare le competenze metodologiche e didattiche dichiarate fondamentali dal D. M. 95.

Dinanzi a questi presupposti, non stupisce che in Puglia soltanto dieci aspiranti siano stati ammessi alla prova orale della classe A18; un numero davvero irrisorio se rapportato al numero totale dei candidati (58, e tutti – lo ricordiamo – già abilitati) e soprattutto al numero di posti messi a concorso: ben 26!

L’Associazione A.D.A.M. a fronte di questi dati, che riguardano anche molti altri docenti precari in tutta Italia, ribadisce il proprio sconforto dinanzi alla procedure decise e gestite dal MIUR: essa insiste perché il Ministero intervenga al più presto per fornire adeguate garanzie a coloro che (già selezionati e soprattutto necessari al mantenimento del sistema scolastico) non supereranno un concorso che in assenza di un adeguato piano transitorio risulta quanto mai discutibile e confuso. 

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