Concorso a cattedra: quesiti vaghi, tempi stretti, mancano riferimenti per valutazione. Lettera

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Gentile redazione,  I quesiti che stanno uscendo in questo concorso dimostrano l'assurdità e l'insensatezza dell'intera procedura.

Gentile redazione,  I quesiti che stanno uscendo in questo concorso dimostrano l'assurdità e l'insensatezza dell'intera procedura.

Valutare le capacità di progettazione didattica di docenti abilitati è decisamente illogico.

Ogni docente ha i suoi tempi e le sue prospettive culturali per elaborare una progettazione mediante l'uso di una molteplicità di materiali e strumenti. La valutazione su di essa è assurda perché estremamente vincolata agli orientamenti soggettivi e quindi priva di oggettività. Forse è anche per questo motivo che esiste il mistero delle griglie di valutazione?

Anche se la struttura di una progettazione didattica segue una linea oggettiva e comune, ciò non vuol dire che essa sia riducibile totalmente a degli schemi oggettivi.

Max Weber parlava degli orientamenti di valore che indirizzano la conoscenza e la ricerca. La libertà di insegnamento si fonda anche su questo.

Si tratta di un concorso in cui mancano completamente imparzialità, valutazione oggettiva e serietà procedurale. I quesiti sono estremamente vaghi e nell'ottica di una progettazione didattica sono suscettibili di svariate interpretazioni in termini metodologici.

Ciò va ad incidere fortemente sulla valutazione, in quanto mancano criteri oggettivi di discernimento.

Inoltre, i tempi sono troppo stretti per poter rispondere in maniera esauriente a dei quesiti privi di tutta una serie di informazioni aggiuntive in grado di orientare la stesura del lavoro.

Cordiali saluti

Prof. Patrizio Perazzelli  Storia e Filosofia

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