Concorso a cattedra. Coordinamento TFA II Ciclo: docenti abilitati e truffati

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comunicato inviato dal Dott. Gianni Monaco – È clamorosamente passata quasi inosservata, o comunque non sta avendo la risonanza mediatica che meriterebbe, la notizia che al Concorso per docenti 2016 potranno partecipare non soltanto gli insegnanti abilitati (come previsto dalla normativa), ma anche coloro che non sono in possesso del titolo di abilitazione (il TFA e il PAS).

comunicato inviato dal Dott. Gianni Monaco – È clamorosamente passata quasi inosservata, o comunque non sta avendo la risonanza mediatica che meriterebbe, la notizia che al Concorso per docenti 2016 potranno partecipare non soltanto gli insegnanti abilitati (come previsto dalla normativa), ma anche coloro che non sono in possesso del titolo di abilitazione (il TFA e il PAS).

A deciderlo è stato il TAR del Lazio, con un provvedimento d'urgenza. I giudici amministrativi hanno stabilito che al Concorso, che servirà a selezionare 63mila docenti, potranno prendere parte “tutti”, indipendentemente dall'aver acquisito un titolo abilitante, che, ormai, per insegnare nella scuola secondaria di I e II grado, è un corso accademico a numero chiuso del costo di almeno 2.500 euro.

La sentenza del TAR non è ancora definitiva, ma, se tutto andrà come nel 2012, lo diventerà, con conseguenze clamorose per la scuola, ma anche a livello politico, visto che su questo comparto il governo Renzi aveva investito gran parte della sua credibilità.

I docenti abilitati, che hanno conseguito il TFA (Tirocinio Formativo Attivo) dopo 3 durissime selezioni (superate solo dal 10% dei candidati), una dozzina di esami universitari, un tirocinio di oltre 100 ore, la redazione di una tesina e un esame finale, sono infuriati, per usare un eufemismo. La sentenza del TAR, infatti, rischia di vanificare completamente il loro durissimo percorso formativo, aprendo le porte delle scuola a qualunque laureato, il cui titolo di studio è inferiore. Siamo di fronte a una vera e propria truffa di Stato, che mette in discussione ancora una volta la certezza del diritto in questo Paese e genera nuovo caos in un settore, la scuola, che invece meriterebbe organizzazione, razionalità, meritocrazia.

In pochi sembrano rendersene conto, ma gli ultimi eventi hanno un molteplice significato:

1) I docenti abilitati che, al termine di una durissima selezione, hanno conseguito il TFA, considerato dallo Stato l'unico titolo valido per ottenere una cattedra a tempo indeterminato nella scuola secondaria, sono vittime di una truffa. Chi di loro avrebbe speso almeno 2.500 euro e frequentato un corso di 60 CFU sapendo che il concorso sarebbe stato poi aperto a tutti? Nessuno, ovvio. Bisogna tra l'altro aggiungere che per alcuni docenti, costretti a rinunciare all'insegnamento per frequentare il TFA, il costo è stato notevolmente maggiore, persino superiore ai 10.000 euro.

2) La “Buona Scuola”, considerata una delle più importanti riforme degli ultimi anni e cavallo di battaglia del governo in carica, viene quasi completamente svuotata dalla sentenza del TAR. Questo i cittadini lo sanno?

3) Il TFA serviva a rendere meritocratici e trasparenti i percorsi di accesso all'insegnamento. Se il TFA viene spazzato via a colpi di sentenze, a essere annullato è ogni tentativo di migliorare la qualità dell'insegnamento, con gravissimo danno per gli studenti, le loro famiglie e l'intero Sistema Italia. La meritocrazia resterà ancora un'utopia.

4) Esiste ancora la certezza del diritto in questo Paese? O meglio: esiste la certezza del diritto? L'articolo 3 della Costituzione è ancora in vigore? A che servono leggi e bandi se poi, puntualmente, possono essere scavalcati a colpi di ricorsi? E come mai questo avviene soprattutto nella scuola? Vi immaginate un avvocato che esercita la professione senza essere abilitato? O un cardiologo che fa il suo mestiere senza avere superato una durissima selezione e poi un corso a numero chiuso? Impossibile: il percorso è chiaro e delineato. Nella scuola regna il caos più assoluto, un caos a cui nemmeno questo esecutivo è riuscito – ha voluto – porre rimedio, scegliendo ancora una volta di sacrificare una parte degli insegnanti. Quelli più meritevoli, tra l'altro! Sarebbe questa la “Buona Scuola”? Cosa dovrebbero insegnare i futuri docenti, che le regole non contano nulla in quanto il modo di scavalcarle c'è sempre?

Gli insegnanti abilitati con il TFA, già esclusi dal piano di assunzioni nonostante il loro titolo sia esattamente identico a quello rilasciato dalla SSIS (la vecchia scuola di specializzazione), non si arrenderanno mai di fronte a questa ennesima ingiustizia, e ricorreranno in ogni sede, inclusi gli organi di giustizia dell'UE, per vedere riconosciuti i loro meriti. È un obbligo morale portare avanti questa battaglia. Sono in gioco il merito, la certezza del diritto, il futuro stesso della scuola, che, a parole, ha un ruolo sociale e culturale centrale per il rilancio dell'Italia, e, nei fatti, viene continuamente umiliata, svilita.

Coordinamento TFA II Ciclo

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