Concorso a cattedra. Coord. Naz. Tfa.: prove inique e sbilanciate per classi di concorso accorpate

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È di alcuni giorni fa la notizia che il Miur abbia ammesso alcuni errori relativi al DPR 19/16 sulla riforma delle classi di concorso, per cui si renderanno necessarie delle modifiche. Intanto, però, il decreto ha iniziato a mietere le prime vittime tra i partecipanti alle prove del concorso per le nuove classi accorpate.

È di alcuni giorni fa la notizia che il Miur abbia ammesso alcuni errori relativi al DPR 19/16 sulla riforma delle classi di concorso, per cui si renderanno necessarie delle modifiche. Intanto, però, il decreto ha iniziato a mietere le prime vittime tra i partecipanti alle prove del concorso per le nuove classi accorpate.

Ricordiamo che, a seguito dell'approvazione del decreto, molti docenti già abilitati si sono ritrovati magicamente a concorrere in classi di concorso che prima non potevano insegnare nemmeno in terza fascia, in quanto trattavano argomenti mai affrontati nei propri percorsi di studio.

Il problema si presenta particolarmente evidente nelle seguenti nuove classi di concorso: 

A-34 Scienze e tecnologie chimiche (ex  A012-A013-A066)

A-37 Scienze e tecnologie delle costruzioni, tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica (ex A016-A071-A072)

A-40 Scienze e tecnologie elettriche ed elettrotecniche (ex A034-A035)

AD-09 Discipline grafiche, pittoriche e scenografiche (ex A008-A021-D611-D615-D619-D620) .

Il dubbio sul fatto che le prove concorsuali potessero vertere su argomenti sconosciuti dai docenti, non per loro colpa ovviamente, è subito stato reso noto dal coordinamento nazionale TFA , che ha chiesto al ministero la tutela dei diritti dei docenti abilitati. Per quanto il dialogo sia stato quasi del tutto assente, una timida rassicurazione era arrivata da esponenti della maggioranza, che parlavano di prove incentrate su argomenti comuni alle classi di concorso accorpate.

Il 12 maggio si è tuttavia svolta la prova della classe A-34 e, così come si temeva, ben due domande erano rivolte a chi conosceva l'argomento specifico di una sola classe di concorso. Gli abilitati delle altre due classi non avevano le conoscenze necessarie per affrontarle.

A breve si svolgeranno le prove delle altre cdc, che spesso hanno pochi aspetti in comune. Prevedibile quindi che le domande verteranno su argomenti specifici tali da mettere in condizioni di svantaggio alcuni dei partecipanti.

Queste condizioni non sono eque.

I concorrenti lamentano il fatto di non aver avuto nemmeno il tempo necessario per riallineare le proprie conoscenze sui nuovi programmi in pochi mesi, dopo essersi già regolarmente abilitati sulla propria materia.

E' molto grave che quasi nessuno oltre a noi parli di questa situazione, in assoluto tra le più gravi e ingiuste riferite al concorso. I concorrenti si sentono presi in giro!

Nessuno si assume la responsabilità politica di quel decreto, che ha unificato classi di concorso senza alcun criterio. E nessuno ha voluto dialogare con la nostra associazione per trovare soluzioni più eque in vista di prove che invece si svolgono facendo pagare il prezzo della fretta agli incolpevoli concorrenti.

Quale sarà la soluzione a prove avvenute? I candidati si vedranno costretti a intraprendere azioni legali, ancora una volta.

Il caso delle prove delle cdc accorpate, unito alle innumerevoli problematiche già più volte segnalate, rende sempre più indifendibile la scelta del legislatore di garantire questo concorso come unico canale di accesso a docenti già abilitati e selezionati.

Per il Coordinamento Nazionale TFA, Proff.ri

Dario Vinci

Alessandro Viti

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