Concorso 2013, secondo ANIEF una disfatta. Lega Nord: “non ci sono i posti”

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red – Non è ancora partito l’attuale che già si discute del prossimo, almeno quello degli annunci di Profumo che nel 2013 vuole bandire un secondo concorso a cattedra. Un concorso che non parte con i migliori auspici, a ben leggere i comunicati di alcune realtà politiche e sindacali

red – Non è ancora partito l’attuale che già si discute del prossimo, almeno quello degli annunci di Profumo che nel 2013 vuole bandire un secondo concorso a cattedra. Un concorso che non parte con i migliori auspici, a ben leggere i comunicati di alcune realtà politiche e sindacali

E’ l’ANIEF che per prima interviene sull’argomento, affermando che se il progetto del Ministro dovesse concretizzarsi “stavolta la nuova selezione degli insegnanti italiani si coprirebbe di tragicomico. Come previsto dal comma 416 della Legge 244/2007, il concorso a cattedre deve essere bandito ogni tre anni: mentre anticipando di un anno questa periodicità o modificando quanto previsto dal Testo unico, la Legge 297/1994, modificata dalla 124/99, si vuole far credere all’opinione pubblica che con queste mosse geniali si risolveranno i problemi del reclutamento scolastico. Il vero problema è che Profumo si è dimenticato delle graduatorie ad esaurimento e dei suoi 200mila ‘inquilini’ precari, già tutti abilitati e vincitori di concorso”.

"Una disfatta", secondo l’ANIEF", "a meno che non si annulli quello decretato in questi giorni dal Miur, ma ufficialmente ancora non ancora avviato”.

Sulla vicenda è intervenuto anche Mario Pittoni, della Lega Nord, che chiede regole rinnovate per il prossimo concorso, ma lancia anche un allarme "Non risulta ci siano posti per un nuovo concorso: quelli autorizzati dal ministero delle Finanze se li prenderà tutti questo. E, senza posti, non può esserci concorso".

Inoltre, il Senatore chiede che vengano riviste le regole per "filtrare il merito e garantire omogeneità di valutazione sul territorio". "Rinnoviamo al ministro – conclude Pittoni – l’appello a concentrare le forze su una riforma vera, non un semplice "regolamento" che consentirebbe solo qualche ritocco a vecchi meccanismi, non in grado di evidenziare correttamente il merito".

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