Chimienti, chi ha 36 mesi in III fascia deve entrare nella scuola, quindi concorsi annuali. No a supplenze a costo zero

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Silvia Chimienti, deputata del Movimento Cinque Stelle, invita i docenti di II e III fascia a fare fronte comune, a richedere un censimento che dia conto dei numeri reali, e precisa: “Mi auguro che i docenti e aspiranti docenti di terza fascia partecipino il 4 dicembre, siano solidali con i colleghi abilitati e inizino a studiare soluzioni concrete e non populiste per tutelare la propria categoria”.

Silvia Chimienti, deputata del Movimento Cinque Stelle, invita i docenti di II e III fascia a fare fronte comune, a richedere un censimento che dia conto dei numeri reali, e precisa: “Mi auguro che i docenti e aspiranti docenti di terza fascia partecipino il 4 dicembre, siano solidali con i colleghi abilitati e inizino a studiare soluzioni concrete e non populiste per tutelare la propria categoria”.

Onorevole Chimienti, il 4 dicembre alla Camera si terrà un incontro organizzato dal Movimento Cinque Stelle. Qual è l’obiettivo e quali categorie di docenti intende coinvolgere?

“L'evento che si svolgerà al Camera dei Deputati il prossimo 4 dicembre è rivolto principalmente ai docenti abilitati della II fascia d'istituto, ingiustamente esclusi dal piano di assunzioni del Governo.
Tuttavia, l'incontro è aperto a tutti, anche ai docenti di ruolo, ai non assunti delle GAE e alla III fascia. All'intero mondo della scuola.
L'obiettivo è proprio quello di unire le categorie, creare un coordinamento nazionale di docenti abilitati che possa essere forte nella rivendicazione delle proprie istanze e che possa opporsi alla legge 107. Riteniamo che sia giunto il momento di sottrarre il mondo della scuola al gioco della vecchia politica: dividere e creare bacini elettorali a cui fare promesse! I docenti di seconda fascia (TFA, PAS, laureati in Scienze della Formazione Primaria e diplomati magistrale) sono i più danneggiati dalla riforma Renzi e si trovano a combattere una guerra sbagliata, gli uni contro gli altri! È ora che comprendano che devono unirsi per combattere contro il vero nemico, quelle decisioni politiche inique e scellerate che li hanno privati dei loro diritti”.

A giudicare dai commenti circolati in questi giorni sui social network, i docenti non abilitati di III fascia si sono sentiti esclusi.

“Ci teniamo a dire che l'evento non si configura come esclusione di qualcuno ma, al contrario vuole essere un momento di solidarietà e inclusione: non dimentichiamo infatti le decine di migliaia di docenti delle GAE, in particolare dell'infanzia, a cui Renzi aveva promesso l'assunzione e che ad oggi si trovano ancora precari. Prima della battaglia per l'assunzione degli abilitati viene quella per lo svuotamento delle GAE: su questo il M5S è stato sempre molto chiaro.
Per quanto riguarda la terza fascia, pur essendo invitati anche loro a partecipare il 4 dicembre, ci teniamo a dire che organizzeremo un incontro ad hoc nell'anno nuovo, per trattare specificamente di terza fascia”.

Perché questa rivendicazione del diritto all’assunzione non può essere trasversale alle due categorie di docenti?

“Il problema è che, mentre per la seconda fascia c'è un dato comune a tutti che è l'abilitazione, per la terza fascia non è possibile individuare un'evidenza, qualcosa che accumuni i docenti iscritti in questa graduatoria. All'interno della terza fascia possono esserci docenti con molti anni di servizio che magari, per qualche motivo particolare, non hanno potuto frequentare il PAS ma anche aspiranti docenti che non hanno mai insegnato e per i quali sarebbe davvero difficile poter sostenere il diritto all'abilitazione o all'assunzione.
La prima cosa che noi, come M5S, abbiamo chiesto per la terza fascia è questa: questa graduatoria non va soppressa nel 2017 (come ha previsto Renzi) e soprattutto non va soppressa prima di aver effettuato un censimento che ci dica esattamente quali sono i numeri e quanti insegnanti della terza fascia hanno più di 36 mesi di servizio e stanno insegnando tuttora. Abbiamo presentato emendamenti alla Buona Scuola che andavano in questo senso”.

Il censimento di cui lei parla consentirebbe, tra l’altro, di fare una programmazione sul fabbisogno di docenti per gli anni futuri.

“Esatto, se, ad esempio, nella attuale III fascia esistono già decine di migliaia di aspiranti docenti di storia è giusto mettere a conoscenza tutti coloro che si stanno iscrivendo alla facoltà di Storia di questi numeri e della realtà dei fatti. Basterebbe un po' di programmazione per evitare che migliaia di laureati vedano frustrate le loro aspettative e i loro sogni. Il censimento avrebbe quindi questa duplice finalità.
Successivamente, si dovrebbe aprire una seria riflessione sul da farsi: è chiaro che in presenza di docenti di terza fascia in possesso dei 36 mesi di servizio (che dovrebbero essere comunque molto pochi) si dovrebbe pensare a come metterli in condizione di poter entrare nel mondo della scuola. In caso contrario, si troverebbero discriminati rispetto a quanti hanno potuto accedere ai PAS tre anni fa”.

Per gli altri, invece?

“Per tutti coloro che non hanno i 36 mesi di servizio e sono iscritti in III fascia, si devono garantire concorsi regolari, come avevamo proposto noi nella proposta di legge a mia firma. Concorsi annuali che diano accesso ad un anno di tirocinio a scuola e una prova finale che dia diritto al ruolo entro tre anni, con una multa per lo Stato e un risarcimento per il docente in caso di mancata assunzione, come ci chiede l'Europa! Siamo totalmente contrari alla soluzione governativa inserita in una delega alla 107 che prevede il Jobs Act applicato alla scuola, ossia ben tre anni di tirocinio (supplenze annuali retribuite come tirocini, 300€ al mese). Tre anni sono troppi, il Governo vuole solo garantirsi supplenze a costo zero ed è questa la vera battaglia che i terza fascia devono intraprendere!”.

Quindi lei invita terza e seconda fascia a fare fronte comune?

“La battaglia contro la delega della riforma del sistema di formazione e reclutamento sarà fondamentale, come quella per evitare la soppressione della terza fascia nel 2017 o comunque prima di un censimento che dia conto dei numeri reali. Mi auguro che i docenti e aspiranti docenti di terza fascia partecipino il 4 dicembre, siano solidali con i colleghi abilitati e inizino a studiare soluzioni concrete e non populiste per tutelare la propria categoria. Noi ci saremo e li sosterremo, come abbiamo sempre fatto”.

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