Blocco stipendi, “osservazioni” negative da parte di Commissione cultura.: “Governo avrebbe potuto escludere scuola e università”. E adesso …?

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red – Ieri, la VII Commissione cultura al Senato si è espressa negativamente sul provvedimento governativo che blocca gli stipendi della P.a. "Scatti anzianità sono unico modo per fare carriera", Senatori chiedono avvio contrattazione. Vediamo nel dettaglio.

red – Ieri, la VII Commissione cultura al Senato si è espressa negativamente sul provvedimento governativo che blocca gli stipendi della P.a. "Scatti anzianità sono unico modo per fare carriera", Senatori chiedono avvio contrattazione. Vediamo nel dettaglio.

La Commissione ha evidenziato come gli scatti di anzianità siano l’unico modo per i docenti di "fare carriera", e la virgolettatura è d’obbligo.

E al blocco del contratto previsto dal regolamento governativo, ha contrapposto la necessità di avviare una nuova stagione di contrattazione, perché solo "attraverso la contrattazione – scrivono i Senatori – è possibile valorizzare compiutamente la professionalità docente e introdurre dei percorsi chiari di carriera, dato che il nuovo contratto nazionale può diventare strumento flessibile, adeguato a definire le risorse, la formazione, i criteri di valutazione e i compensi"

Condizione per la creazione di "una scuola moderna, che sappia rompere tempi e spazi tradizionali per rimettere al centro, attraverso una nuova didattica, gli studenti e il loro diritto a raggiungere il successo formativo e scolastico".

La VII Commissione al Senato vede questa nuova fase di contrattazione come "una grande occasione di coinvolgimento e discussione non solo sugli aspetti economici, ma altresì sul ruolo della formazione in servizio, sulla valutazione, sulla valorizzazione delle professionalità degli insegnanti e sulla organizzazione del lavoro all’interno delle autonomie scolastiche e delle reti di scuole".

Questi i motivi alla base delle osservazioni critiche dei Senatori relativamente al provvedimento di blocco degli scatti di anziantià che il Governo si appresta a varare.

"Il Governo – conclude il documento contenente le osservazioni – avrebbe potuto avvalersi della possibilità disposta dalla normativa vigente di modulare il blocco degli incrementi stipendiali per valorizzare l’efficienza di determinati settori, escludendo l’istruzione e l’università dalle misure previste, che aggravano ulteriormente la sofferenza di comparti troppo spesso utilizzati come luogo di prelievo forzoso di risorse. Spiace invece constatare che il blocco è stato disposto in maniera uguale per tutto il pubblico impiego".

Posizione in controtendenza rispetto a quella della Commissione bilancio alla Camera, ma il cui peso rischia di essere comunque nullo, considerato che, tra l’altro, si tratta di una richiesta di osservazioni da parte della I Commissione al Senato e non di un parere.

Osservazione che, è stato osservato durante il dibattito, non è stata richiesta all’omologa Commissione alla Camera.

E adesso? Adesso il percorso del regolamento continuerà, si attende un parere favorevole da parte della Commissione affari costituzionali, nonostate le osservazioni critiche della Commissione cultura.

Non dimentichiamo che il Ministro della P.a. ha parlato chiaro, i fondi non ci sono e il Governo ha altre priorità. Escludere solo il comparto scuola, come suggerito dalla VII ci pare alquanto utopico.

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