In attesa del TFA. L’utopia di essere chiamati insegnanti. Lettera

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Salve, ecco… dopo aver letto l'ultimo articolo di oggi sull' incontro avvenuto fra la delegazione A.D.A.M e il Consigliere del Ministro, trovo finalmente il coraggio di scriverVi e dire il mio pensiero sulla questione scuola.

Salve, ecco… dopo aver letto l'ultimo articolo di oggi sull' incontro avvenuto fra la delegazione A.D.A.M e il Consigliere del Ministro, trovo finalmente il coraggio di scriverVi e dire il mio pensiero sulla questione scuola.

Sono una germanista di Roma e da due anni emigrata in Germania. Per vivere insegno italiano e  quest'anno ho avuto il privilegio d'insegnare in terra straniera la mia materia: Tedesco. Uso il termine "privilegio" e non "il concretizzarsi di un sogno" perché il vero sogno sarebbe quello di poter tornare nel mio Paese e poter svolgere quello per cui ho studiato.
 
Insegno, ma non sono un'insegnante, perlomeno non ai miei occhi, perché non ho l'abilitazione. E abilitazione a mio modo di vedere vuol dire IDENTITA' PROFESSIONALE. Ogni giorno digito sul mio computer le tre famigerate lettere TFA per avere info sul QUANDO questo benedetto bando verrà pubblicato…. ed ora leggo "nei prossimi mesi"…. Sono arrabbiata, questi Signori non si rendono conto che giocano con la vita delle persone….
 
Non voglio calarmi nella polemica abilitati PAS, abilitati TFA non sarebbe giusto, è una guerra tra poveri in cui non voglio entrare…..Forse posso solo dire che i primi sono stati un pochino più fortunati avendo ottenuto l'abilitazione con l'esperienza. Ma sappiamo che abilitazione non vuol dire posto a tempo indeterminato, si è precari comunque.   Ma anche il "diritto al precariato" viene tolto perchè dopo tre anni sei un abusivo del precariato…. Ed io a questo punto mi chiedo cosa deve fare una persona nella mia situazione…..Rinunciare al diritto di vivere nel proprio Paese perché poi  rischia  di non fare il proprio lavoro?….NO….  credo che con  i forse e con i se non si vive e quindi il TFA è il mio unico "biglietto" per tornare in ITALIA, sperando che poi questa assurda cosa dei tre anni di abusivismo non avrà più ragion d'essere!
 
Parlando tuttavia di  TFA: questi Signori vogliono che affrontiamo queste tre prove e poi di nuovo sui banchi dell' Uni per un anno. E poi….FORSE di nuovo  un concorso….. Vogliono che un docente per insegnare la propria materia debba dimostrare di avere l'enciclopedia TRECCANI in testa, quando chi delle stesse persone "che vogliono" cosa hanno??? un diplometto.. Chi siede o chi è stato seduto in Parlamento….soubrette e indagati…ma lasciamo perdere in fondo questa è un'altra storia: E' politica. Purtroppo per noi  però ….la scuola è strettamente connessa con la politica. E dunque  questi Signori così hanno deciso e a ciò ovviamente mi attengo! Mi chiedo però: "cosa costa a questi stessi Signori sedersi intorno ad un tavolo e decidere delle date?
 
DATE!!!e in attesa che ciò avvenga si studia……con il rischio di non sapere neanche se posso accedere alle prove avendo preso un misero 102! (Ho paura che il mio 102 sia un deterrente(passatemi il termine!). Non mi ricordo dove, ma ho letto che sotto il 104/105 non si può partecipare al TFA. Ovviamente non sono sicura, il mio è solo un timore, non riesco a trovare info a riguardo!)
 
Io vi ringrazio in anticipo della Vostra attenzione e del  lavoro che fate perchè permettete a  gente come me di seguire e restare informati seppur da lontano su tutta questa questione!
 
p.s. scusate lo sfogo, ma penso si possa capire l' amarezza che io e tanti altri proviamo!
 
Cordialmente
 
Silvia Brogna

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