ATA, sindacati: far emergere e valorizzare il lavoro. Indispensabili perché scuole funzionino. La piattaforma rivendicativa

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Pubblichiamo la piattaforma rivendicativa elaborata da FLCGIL, CISL, UIL, SNALS e GILDA presentata oggi in occasione del flash-mob dei sindacati davanti al Ministero.

Pubblichiamo la piattaforma rivendicativa elaborata da FLCGIL, CISL, UIL, SNALS e GILDA presentata oggi in occasione del flash-mob dei sindacati davanti al Ministero.

Il testo della piattaforma

È urgente un confronto politico a tutto campo sulle gravi problematiche che riguardano il personale Amministrativo Tecnico Ausiliario della nostra scuola, che la legge 107/2015 affronta in modo del tutto marginale e insufficiente. Il personale Ata, nel nostro sistema pubblico di istruzione, svolge funzioni importanti e decisive per una piena e completa funzionalità delle nostre scuole, nell’esercizio di un’autonomia riconosciuta e tutelata dalla Costituzione: funzioni che nella legge risultano ignorate o ampiamente sottovalutate.

Nel frattempo la legge di stabilità 2015 ha aggravato, con ulteriori riduzioni (2.020 Assistenti amministrativi e Collaboratori scolastici, sia pur provvisoriamente bloccati) la situazione determinata dai pesanti tagli del piano triennale Gelmini – Tremonti, oltre a limitare in modo insostenibile la possibilità di sostituire i lavoratori assenti. Diventa così sempre più difficile reggere il peso del funzionamento delle scuole già messo a dura prova anche quando sono in servizio tutte le unità di personale. Il buon funzionamento amministrativo e organizzativo delle scuole può essere garantito solo dalla stabilità e dalla continuità professionale degli operatori delle segreterie, dei laboratori, dei servizi di accoglienza, decoro, sicurezza posti alla base dell’esercizio dei diritti fondamentali della persona (diritto alla sicurezza, alla salute, all’istruzione). Per questo FLC Cgil CISL Scuola UIL Scuola SNALS-Confsal GILDA-Unams avanzano le seguenti rivendicazioni e proposte.

1. Varo di un piano di assunzioni e istituzione dell’organico funzionale di istituto. Il Miur autorizza ogni anno oltre 5.000 posti Ata in deroga per far funzionare le scuole: sono dunque esigenze stabili e non a carattere temporaneo. Stabilizzare questi posti è pertanto una necessità per il buon andamento del servizio – oltre che una risposta doverosa a legittime attese dei lavoratori – da collocare nella prospettiva di un organico funzionale che superi la precarietà del lavoro. In coerenza a tale prospettiva è la richiesta di stabilizzazione, su tutti i posti liberi, per tutti i precari in possesso dei requisiti previsti dalla Corte di Giustizia Europea.

2. Abrogazione delle norme che tagliano gli organici, limitano le supplenze brevi, congelano il turn over per il passaggio del personale soprannumerario delle province. Le misure introdotte dalla legge di Stabilità ledono la specificità, l’infungibilità del lavoro e della professionalità Ata e provocano, nel contempo, restrizioni gravissime 2 alle attività e alla sicurezza nelle scuole, proprio quando la stessa legge 107/2015 prevede ulteriori adempimenti per tutte le aree e i profili: • adempimenti amministrativi per le reti di scuole (per gli AA e Dsga); • sviluppo della didattica laboratoriale e supporto al potenziamento dell’offerta formativa e delle attività progettuali (per gli AT); • apertura pomeridiana delle scuole e promozione, nei periodi di sospensione dell’attività didattica, delle attività educative, ricreative, culturali, artistiche e sportive da svolgere presso gli edifici scolastici (per i CS).

3. Generalizzazione della figura dell’Assistente Tecnico nelle scuole del primo ciclo. L’estensione di questa figura al primo ciclo comporterebbe un notevole risparmio per le scuole, eliminando il ricorso a collaborazioni plurime e a costosi contratti di manutenzione con ditte esterne.

4. Superamento della esternalizzazione dei servizi ausiliari, tecnici e amministrativi nella scuola. È necessario riunificare i tavoli di confronto con le parti sociali e le parti datoriali per trovare una soluzione che assicuri la continuità e l’efficacia dei servizi ausiliari nella scuola. Le quote di organico accantonate, circa 12.000 posti ex LSU, vanno scongelate con una progressiva internalizzazione dei servizi. Lo stesso dicasi per i circa 1.000 posti occupati da co.co.co tecnici e amministrativi.

5. Pagamento e ripristino delle posizioni economiche ancora non liquidate. Completamente vinta la battaglia per il ripristino integrale delle posizioni economiche tagliate dal decreto Tremonti nel 2010, permangono ancora circa 2.000 posizioni economiche del personale Ata da liquidare e ripristinare, a causa del mancato invio nei flussi telematici col Mef degli elenchi con i nominativi dei titolari. Si tratta di personale che, dal 1 settembre 2011 a oggi, ha svolto e continua a svolgere senza retribuzione attività che “comportano l’assunzione di responsabilità ulteriori” e “rischio e disagio” perché “necessarie alla realizzazione del piano dell’offerta formativa”. Queste posizioni vanno pagate e il blocco va rimosso a partire dal 1° gennaio 2015.

6. Emanazione di un bando dei concorsi per il profilo di Dsga. Occorre bandire subito il concorso ordinario (manca da 15 anni) e un concorso riservato a beneficio degli AA (circa 2.000) che svolgono da anni le funzioni di DSGA. E’ una situazione insostenibile, tra personale chiamato a svolgere funzioni superiori senza alcun riconoscimento retributivo e ricorso a lavoro precario per la sua sostituzione.

7. Ripresa dei processi di mobilità professionale interna. Vanno riattivate le procedure di mobilità professionale tra i profili dell’area A e dell’area B previste dall’art. 48 del CCNL e ferme alla loro prima applicazione.

8. Emanazione dell’Atto di indirizzo per i Dsga che “reggono” due scuole. Per pagare le indennità di reggenza chiediamo subito l’emanazione dell’atto di indirizzo e l’apertura delle trattative all’Aran per estendere gli effetti del CCNL 10/11/2014 anche ai successivi anni scolastici, come peraltro previsto dall’art.2, comma 4, del medesimo CCNL. 3

9. Superamento delle disfunzionalità del Sistema informativo e corretta interpretazione delle leggi e delle norme contrattuali. Disfunzionalità e conseguente arbitrio dell’amministrazione si presentano in maniera ricorrente e perversa: il sistema viene costruito dai tecnici sulla base di indicazioni del MEF, spesso con arbitrarie interpretazioni restrittive delle leggi e dei contratti, a danno dei lavoratori e senza ricorrere, per le norme contrattuali, all’istituto dell’interpretazione autentica. Tutto ciò, oltre che inaccettabile in linea di principio, è fonte di inevitabile e frequente contenzioso, con aggravio di lavoro delle segreterie scolastiche e inutile spreco di energie e risorse. In generale si rivendica l’attivazione di un confronto serio e approfondito tra Amministrazione e parti sociali sugli effetti che le innovazioni avranno sull’organizzazione del lavoro e su tutti i soggetti coinvolti. Ciò è utile non soltanto per tutelare i lavoratori, motivandoli a un’attiva partecipare ai processi di cambiamento, ma anche per sostenere obiettivi di crescita dell’efficacia e della qualità del servizio.

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