Assunzioni precari, per Anief rimane un rebus la parte del decreto su organici e risarcimenti

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Anief – Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, il sindacato che ha oggi organizzato a Torino un convegno per analizzare gli scenari sulla stabilizzazione dei precari del pubblico impiego, tre mesi dopo la storica sentenza della Corte di Giustizia europea sul precariato scolastico, la soluzione che il Governo si accinge ad approvare domani in Consiglio dei Ministri, tramite un dl con necessità d’urgenza, appare a dir poco confusa: scorrendo le notizie sulla bozza di riforma, si apprende che l’Esecutivo intende precedere a delle assunzioni fuori dalla regione di appartenenza dei precari e che si va verso la cancellazione delle graduatorie ad esaurimento e di merito, senza però assicurare il contratto tempo indeterminato a tutti i supplenti abilitati e vincitori di concorso, come invece era stato prospettato nella prima versione della Buona Scuola. Il giovane sindacato insiste: le assunzioni vanno raddoppiate.

Anief – Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, il sindacato che ha oggi organizzato a Torino un convegno per analizzare gli scenari sulla stabilizzazione dei precari del pubblico impiego, tre mesi dopo la storica sentenza della Corte di Giustizia europea sul precariato scolastico, la soluzione che il Governo si accinge ad approvare domani in Consiglio dei Ministri, tramite un dl con necessità d’urgenza, appare a dir poco confusa: scorrendo le notizie sulla bozza di riforma, si apprende che l’Esecutivo intende precedere a delle assunzioni fuori dalla regione di appartenenza dei precari e che si va verso la cancellazione delle graduatorie ad esaurimento e di merito, senza però assicurare il contratto tempo indeterminato a tutti i supplenti abilitati e vincitori di concorso, come invece era stato prospettato nella prima versione della Buona Scuola. Il giovane sindacato insiste: le assunzioni vanno raddoppiate.

“La soluzione che il Governo approverà domani in CdM, tramite un disegno legge condotto con necessità d’urgenza, è a dir poco confusa”: così ha commentato Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, le notizie sulla ‘bozza’ che sta circolando in queste ore sulla riforma della Buona Scuola e che domani dovrebbe approdare in Consiglio dei Ministri per essere approvata. Il commento è stato espresso nel corso del convegno organizzato dall’Anief a Torino sugli scenari sulla stabilizzazione dei precari del pubblico impiego, tre mesi dopo la storica sentenza della Corte di Giustizia europea sul precariato scolastico,

Il sindacalista autonomo ha spiegato che “da quanto emerge alla vigilia dell’arrivo del decreto al vaglio del Governo, si prospettano migliaia di assunzioni fuori dalla regione di appartenenza dei precari, con un evidente danno personale e sociale per i docenti diretti interessati e le loro famiglie. Inoltre, sembra che si vada verso la cancellazione delle graduatorie ad esaurimento e di merito, senza però assicurare l’immissione in ruolo a tutti i supplenti abilitati e vincitori di concorso, come invece era stato prospettato – ha ricordato Pacifico – nella prima versione della Buona Scuola presentata sei mesi fa. Si tratta di una soluzione che non ci soddisfa, perché abbiamo più volte dimostrato che le assunzioni devono e possono essere raddoppiate”.

Nel corso del convegno torinese, diversi giuristi, giudici e avvocati hanno ricordato l’importanza della storica sentenza emessa dalla Corte di Giustizia europea lo scorso 26 novembre, che porterà inevitabilmente riflessi diretti sulla stabilizzazione dei precari italiani. “Intanto – ha ricordato l’avvocato Vincenzo De Michele – è già un successo fino a qualche anno fa inaspettato l’aver costretto il Governo ad assumere tante decine di migliaia di docenti in una sola volta. Ora si tratta di concentrarsi sul futuro perché si applichi la direttiva europea 70/1999 anche con tutti coloro che rimarranno fuori pur essendo in possesso dei titoli e dei requisiti di servizio minimo richiesti per l’accesso diretto al ruolo”.

Durante il convegno è stato ricordato che vanno tutelate le assunzioni di tutti i precari abilitati, prescindendo dalla collocazione in graduatoria: “tra gli assunti con la Buona Scuola, infatti, vanno necessariamente inclusi tutti gli idonei dei concorsi pubblici che per vari motivi non hanno ancora sottoscritto un contratto a tempo indeterminato; come anche vanno immessi in ruolo questa estate le decine di migliaia di abilitati non presenti nelle GaE, lasciati in caso contrario mestamente al loro destino di precari a vita. E lo stesso vale per tutto il personale Ata, amministrativi, tecnici e ausiliari, su cui è tra l’altro ancora pendente una procedura d’infrazione a livello europeo”, ha commentato il presidente Anief.

Pacifico ha anche ricordato che va “cambiata la norma sulla mobilità dei neo-assunti, cui va data la possibilità immediata di spostarsi: è assurdo che debbano continuare ad attendere tre anni per poter essere trasferiti, poiché con l’organico funzionale non vi saranno più docenti sovrannumerari e perdenti-posto. A tal proposito, va ricordato che l’organico funzionale, tanto decantato dai rappresentanti del Governo, va utilizzato per gestire l’autonoma scolastica e non in via esclusiva per le sostituzioni del personale assente. Per il quale continueranno ad essere utilizzate le graduatorie dei supplenti”.

Il presidente Anief ha ricordato che è impellente introdurre, alla luce della sentenza emessa dalla Giustizia europea a novembre, “introdurre delle norme che tengono conto in via preliminare del diritto comunitario e della Carta europea dei diritti dei lavoratori: si tratta di indicazioni normative prevalenti, da posizionare all’apice rispetto anche alla normativa nazionale. E per questo rimane assurdo continuare a negare gli scatti di anzianità al personale precario, come anche negare degli stipendi a tutto il personale almeno allineati all’inflazione”, ha concluso Pacifico.

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