Assumere in ruolo i precari della scuola costerà meno che risarcirli. Lo ribadiamo

Di Lalla
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Lo avevamo detto all'indomani della sentenza della Corte di Giustizia europea sul precariato e lo ribadiamo ancora oggi: la partita dei precari nei tribunali non si giocherà tanto o soltanto sulla richiesta di assunzione a tempo indeterminato, ma su quelle di risarcimento, scatti di anzianità, ricostruzione di carriera.

Lo avevamo detto all'indomani della sentenza della Corte di Giustizia europea sul precariato e lo ribadiamo ancora oggi: la partita dei precari nei tribunali non si giocherà tanto o soltanto sulla richiesta di assunzione a tempo indeterminato, ma su quelle di risarcimento, scatti di anzianità, ricostruzione di carriera.

I conti sono compresi nella ormai famosa sentenza del 26 novembre 2014

"Un insegnate precario della scuola costa meno di €. 21.000,00 l'anno. Il costo della stabilizzazione di un docente precario che lavora con supplenze annuali è pari alla retribuzione di luglio ed agosto, non percepita, ovvero meno di €. 3500,00.

Invero però il costo non è tale, dovendosi detrarre sia la contribuzione, che è figurativamente accreditata presso l'INPS che versa l'indennità di disoccupazione, sia quest'ultima, pari al 60% della retribuzione. Si ha dunque un
costo reale di poco più di €.1100,00 l'anno (da moltiplicarsi per il numero dei precari indicati dalla Corte costituzionale nella Ordinanza 207/13 in 125.934 nel 2012 e dunque €. 138.527.400 l'anno)

Il danno nel codice civile è correlato ad ogni singolo fatto (per il fatto illecito si veda l'art. 2043 c.c.; per l'inadempimento contrattuale si vedano gli artt. 1218 e Firmato Da: COPPOLA PAOLO Emesso Da: Postecom CA3 Serial#: 663551223 c.c.); ogni contratto successivo ai primi 36 mesi è diverso per cui sarebbe foriero di un distinto danno da liquidare, salvo non si voglia astrarre dall'Ordinamento interno il danno di cui all'art. 36, comma 5, d.lgs. 165/01, facendo ricorso a categorie giuridiche inesistenti che tendano a comprendere, sotto un'unica ed indifferenziata liquidazione, fatti dannosi distinti e da liquidarsi separatamente.

Il costo del risarcimento del danno, sulla scorta della medesima retribuzione, adoperando il minor criterio risarcitorio delibato favorevolmente dalla Corte di cassazione (2,5 mensilità, ovvero il minimo del collegato lavoro ovvero dell'art 8 della l. 604/66), è pari ad €. 440.769.000 annui, ovvero un costo oltre che triplo (ove fosse statuito un risarcimento del danno pari a 15 mensilità si avrebbero €. 2.644.614.000, con un costo annuo quasi 20 volte superiori).

Il dato non è irrilevante ai fini del decidere perché, dovendosi interpretare le disposizioni anche alla luce degli artt. 97, comma 1, e 81 della Costituzione, nella ricostruzione della voluntas legis non si può non ter conto di tale
evidentissimo dato."

Il Ministero sembra averlo compreso in parte. Se all'indomani della sentenza infatti la prima reazione è stata "stiamo facendo anche più di quello richiesto dall'Europa, accennando al completo svuotamento delle Graduatorie ad esaurimento e del concorso 2012, adesso la prospettiva sembra essere parzialmente mutata, se le ultime indiscrezioni parlano di apertura alle immissioni in ruolo anche per docenti della II e III fascia delle graduatorie di istituto che possano vantare i requisiti della sentenza. 150mila immissioni in ruolo. Possibili anche per seconda fascia istituto e non abilitati di terza fascia con più di 36 mesi di servizio: sono quasi 1.000

E questo perchè le prime sentenze comiciano ad arrivare, e se non si parla ancora di stabilizzazione in maniera generalizzata, sembrano invece non esserci dubbi sui risarcimenti per la "vita da precario" (si arriva anche a 15 mensilità), nonchè il recupero di scatti di anzianità non percepiti per l'evidente disparità di trattamento con il corrispondente personale di ruolo e diritto alla ricostruzione integrale della ricostruzione di carriera (particolare che potrà risultare particolarmente importante in vista della riforma sull'attribuzione degli scatti stipendiali non più solo per anzianità, ma sulla base di un sistema misto anzianità + merito).

E di questo sembra essere consapevole anche il Ministero, se è allo studio un maxi indennizzo anche per coloro che, pur vantando i requisiti della sentenza, e quindi a rischio contenzioso, non dovesse accettare a settembre 2015 la proposta di immissione in ruolo, per ragioni personali o lavorative. Una ipotesi ancora tutta da definire. Immissioni in ruolo: ipotesi risarcimento se non accetti e hai 36 mesi di servizio

Una richiesta, quella dell'eliminazione totale delle graduatorie dei precari che è stata ribadita ancora ieri, dopo la festa del PD sulla scuola, dai sindacati. Il PD presenta la riforma scuola. Assunzioni, Giannini: le intenzioni non sono cambiate. La diretta

 

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