Assegnazioni docenti ed ATA a plessi e classi, la nota di chiarimento

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red – Il MIUR ha emanato una nota di chiarimento relativamente all’assegnazione del personale scolastico nelle istituzioni scolastiche in più plessi e/o sedi. L’ANP critica.

red – Il MIUR ha emanato una nota di chiarimento relativamente all’assegnazione del personale scolastico nelle istituzioni scolastiche in più plessi e/o sedi. L’ANP critica.

Giorno 1 settembre il MIUR ha emanato la nota prt. n. 6900 affrontando una materia che in questi mesi ha infiammato lo scontro tra sindacati e l’associazione dei presidi, nonchè l’amministrazione.

Parliamo della lunga diatriba, che come redazione abbiamo seguito attentamente, relativa all’assegnazione dei docenti e dei collaboratori nei plessi. Come noto non si tratta più, a seguito della riforma Brunetta, di una materia oggetto di contrattazione sindacale, ma l’onere è stato trasferito interamente alle mani dei dirigenti scolastici.

Per quanto riguarda i docenti, la nota di ieri, però, mette dei paletti alla discrezionalità dei presidi, paletti che non sono sono andati giù a tutti.

Infatti, la nota sottolinea che il dirigente, nell’assegnazione dei docenti ai plessi e alle classi deve attenersi ai criteri generali stabiliti dai Consigli di circolo o di istituto e "conformemente al piano annuale delle attività deliberato dal Colegio dei docenti assegna i docenti" a plessi e succursali in base a delle regole ben precise, che vengono elencate in 8 punti. Ad esempio il rispetto della continuità educativo – didattica, il rispetto delle competenze professionali per assicurare il servizio didattico. Inoltre, i docenti potranno presentare domanda per l’assegnazione, nonchè reclamo in caso di decisione da parte del dirigente non conforme alle proprie aspettative.

Anche per il personale ATA la nota pone dei paletti. In primo battuta bisogna rispettare la continuità, quindi l’anzianità di servizio e la stessa disponibilità da parte del personale.

La nostra impressione è che dalla contrattazione con le associazioni sindacali si è passati ad una contrattazione collegiale e individuale, quest’ultima, a nosto modo di vedere, facilmente sostituibile a livello associativo.

Ma i pesidi non ci stanno e considerano la nota carta straccia, motivando con una serie di critiche. Ad esempio, si legge su un comunicato ANP, il piano annuale di cui si parla nella nota non si è mai occupato di questa materia "ma degli impegni di lavoro e del relativo calendario".

"Il punto centrale – continua il comunicato – è però un altro: queste funzioni sono espressione dei ‘poteri datoriali’, anzi sono competenza esclusiva del dirigente (ex art.5 D.Lgs.165/2001). Ovviamente, del dirigente di ogni unità organizzativa e non del Direttore Generale del MIUR, che non ha funzioni datoriali rispetto ai singoli docenti ed al personale ATA"

Per l’ANP si tratta dunque di una invasione di campo che non ha alcun potere "di vincolo nei confronti del dirigente".

Si prospetta, dunque un nuovo capitolo dello scontro.

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