Anno di prova neo assunti. Bruschi: la formazione deve essere personalizzata

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L'ispettore del MIUR Max Bruschi interviene, sul proprio profilo FB, riguardo all'anno di prova e formazione dei docenti neo assunti, nello specifico sulle modalità di svolgimento dello stesso, che sembrano essersi allontanate dallo spirito della normativa che lo disciplina. 

L'ispettore del MIUR Max Bruschi interviene, sul proprio profilo FB, riguardo all'anno di prova e formazione dei docenti neo assunti, nello specifico sulle modalità di svolgimento dello stesso, che sembrano essersi allontanate dallo spirito della normativa che lo disciplina. 

Bruschi afferma di aver ricevuto diverse segnalazioni, che mettono in luce un problema riguardante il modo in cui si sta vivendo o meglio non si stanno cogliendo la novità introdotta dal DM n. 850/15 che disciplina appunto l'anno di prova e formazione, ossia la personalizzazione del percorso formativo dei neo assunti.

L'Ispettore attribuisce quanto sopra affermato alla “consuetudine” tritariforme e all'incapacità di cogliere le novità.

Bruschi affronta la questione iniziando a parlare del bilancio di competenze, che dovrebbe essere il punto di partenza per personalizzare gli interventi formativi, cosa che non sta affatto accadendo, in quanto i neo immessi stanno svolgendo tutti gli stessi laboratori, spesso estranei ai bisogni formativi espressi dai ciascuno di essi nel citato bilancio.

Così, ad esempio, chi ha espresso la volntà di voler potenziare le proprie competenze riguardo alla gestione della classe e ai processi di valutazione, sta seguendo laboratori sulle tecnologie informatiche, sui BES  e altro, ma non avrà la possibilità di seguire un apposito laboratorio su quanto richiesto. 

La logica, che si sta seguendo, è quella secondo cui l'anno di prova è un puro e semplice adempimento burocratico, contro la volontà degli stessi docenti in anno di prova e formazione, che vorrebbero cogliere l'occasione per potenziare le proprie competenze e colmare eventuali lacune.

Il testo normativo, conclude l'Ispettore, è chiaro e non lascia spazio a interpretazioni: la formazione dei docenti in anno di prova deve essere personalizzata, calibrata su quelli che costituiscono i loro punti deboli e loro bisogni formativi.

In sintesi, i neo assunti non hanno avuto la possibilità di scegliere, tramite quanto illustrato nel bilancio di competenze, i percorsi formativi organizzati dall'Amministrazione che, come in passato, sta facendo svolgere dei laboratori uguali per tutti i docenti.

Quello che sta succedendo, conclude Bruschi, oltre a danneggiare i neo assunti, si configura come uno spreco di risorse pubbliche, di tempo ed energia, evidenziando come il mondo della scuola non sia "all'altezza delle sfide".

Orizzonte scuola aveva evidenziato la nuova dimensione della formazione dei docenti neo assunti, ossia la personalizzazione, nell'articolo "Neoimmessi in ruolo. Attività formative in 4 fasi: incontri in presenza, laboratori, peer to peer, formazione su Indire "

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