Adesso basta! “Doppio canale” assunzioni a tutela dei docenti precari che tanto hanno dato ed investito nella scuola. Lettera

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Il premier Renzi continua a propagandare il suo buon proposito, nell'assumere più di sessantamila docenti abilitati precari e, in garanzia del merito, propone il conseguente concorso per esami come unica soluzione in rispetto alle norme costituzionali.

Il premier Renzi continua a propagandare il suo buon proposito, nell'assumere più di sessantamila docenti abilitati precari e, in garanzia del merito, propone il conseguente concorso per esami come unica soluzione in rispetto alle norme costituzionali.

Su questi due punti centrali occorre indagare.

Intanto bisogna evidenziare che più del doppio dei posti messi a bando sono già, da anni, occupati dagli stessi docenti con contratti a T.D. e che, infatti, la sentenza europea del 26/11/'14 intimava l'Italia alla stabilizzazione di questi ultimi, che avessero maturato 36 mesi di servizio, accusando lo Stato di aver abusato del precariato per anni. In più occorre tener presente che i posti a bando non soddisfano il fabbisogno reale per via delle richieste di mobilità e di pensionamento che avverranno nei prossimi anni.

E' inoltre fondamentale visionare ciò che è previsto nel DPR 487/94 "regolamento assunzioni nel pubblico impiego"

Modalità di accesso.

L'assunzione agli impieghi nelle amministrazioni pubbliche avviene: per concorso pubblico aperto a tutti per esami, per titoli, per titoli ed esami, per corso concorso o per selezione mediante lo svolgimento di prove volte all'accertamento della professionalità richiesta dal profilo professionale di qualifica o categoria, avvalendosi anche di sistemi automatizzati; mediante avviamento degli iscritti nelle liste di collocamento tenute dagli uffici circoscrizionali del lavoro che siano in possesso del titolo di studio richiesto dalla normativa vigente al momento della pubblicazione dell'offerta di lavoro; mediante chiamata numerica degli iscritti nelle apposite liste costituite dagli appartenenti alle categorie protette di cui al titolo 1 della legge 2 aprile 1968, n. 482, e successive modifiche ed integrazioni. È fatto salvo quanto previsto dalla legge 13 agosto 1980, n. 466 . 2. Il concorso pubblico deve svolgersi con modalità che ne garantiscano la imparzialità, l'economicità e la celerità di espletamento, ricorrendo, ove necessario, all'ausilio di sistemi automatizzati diretti anche a realizzare forme di preselezione ed a selezioni decentrate per circoscrizioni territoriali. 3. Con le medesime procedure e modalità di cui ai commi 1 e 2 del presente articolo è reclutato il personale a tempo parziale, di cui alla legge 29 dicembre 1988, n. 554 .

Come emerge chiaramente il concorso per esami non era l'unica soluzione attuabile, anzi sarebbe stata certamente meno dispendiosa, in termini economici e di energia, l'eventuale proposta di un concorso per titoli, in quanto i docenti abilitati avevano già superato esami e tesi finale, con valutazioni effettuate da docenti universitari e funzionari del Miur. Non solo in seguito all'assunzione a T. I. i docenti dovranno ulteriormente sostenere l'anno di prova, anno in cui verranno valutate le competenze acquisite e verificate in itinere con esame e valutazione da parte del dirigente e dei colleghi, in funzione dei diretti interessati, i nostri alunni e del lavoro svolto in un intero anno.

In virtù di quanto sopra scritto appare evidente che il tanto acclamato "merito" avrebbe dovuto scaturire in funzione alle certificazioni di cui siamo in possesso e che di certo non possa essere valutato in 150 minuti di CORSA CONTRO IL TEMPO e di conoscenze MNEMONICHE e DATTILOGRAFATE, tra l'altro messe in discussione da un poco preciso e sicuro procedimento informatizzato.

Dunque, stando a ciò, in due ore e mezza si dissolveranno, infatti, anni di competenze e di professionalità, di esperienza e di formazione, di sacrifici e di soddisfazioni di due docenti su tre. Praticamente un tritacarne. E siccome noi docenti non abbiamo piattaforme petrolifere né tantomeno banche, ma un lavoro umile e decoroso, non siamo altro che carne da macello.

Considerando, inoltre, l'ultima novità relativa alla sentenza emessa dal Consiglio di Stato, che favorisce l'accesso al concorso ai laureati non abilitati, ci chiediamo e chiediamo allo Stato che valore abbia oggi la nostra Abilitazione alla Professione di Insegnante, che garantiva invece, fino a poco tempo fa, l'accesso al ruolo per concorso o per scorrimento GaE (50% e 50% cosiddetto doppio canale)

In virtù di quanto sopra appare, auspicabile e ragionevole, come unica soluzione la riapertura del "doppio canale" a tutela dei docenti precari che tanto hanno dato ed investito nella scuola.

In fede Prof.ssa Arch. Giovanna Forestiere

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