Su accordo chiamata diretta arriva il NO dei dirigenti scolastici. Troppo lavoro per segreterie

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Questa mattina la nostra redazione ha dato notizia dell'accordo tra sindacati e Ministero circa un accordo per regolamentare la chiamata diretta.

Questa mattina la nostra redazione ha dato notizia dell'accordo tra sindacati e Ministero circa un accordo per regolamentare la chiamata diretta.

Una sequenza contrattuale che ha determinato a livello nazionale un elenco di requisiti in base ai quali verrà effettuata l’assegnazione dei docenti alle sedi scolastiche.

Altri requisiti dovranno essere elaborati a livello di scuola dal dirigente, sulla base di specifiche esigenze.

Una sequenza contrattuale che mette freno all'anarchia della chiamata diretta come pensata dalla legge 107 e secondo la quale ogni dirigente avrebbe avuto mano libera sulla scelta dei docenti della scuola.

Tra i punti contestati dall'ANP (Associazione Nazionale Presidi) c'è il fatto che saremo difronte ad un aumento di lavoro per le segreterie che dovranno elaborare dei veri e propri mini-concorsi per assegnare i docenti alla scuola.

Inoltre, l'associazione di presidi critica l'accordo inviando al Ministero una serie di quesiti che fanno trapelare il disappunto per l'accordo raggiunto con i sindacati

Eccoli:

  •     Può una sequenza contrattuale, definita a livello centrale, prevedere tutti i requisiti idonei a soddisfare le esigenze dei PTOF delle oltre 8000 istituzioni scolastiche autonome?
  •     E cosa succederà in quelle scuole i cui PTOF non fossero in linea con i requisiti centralmente definiti?
  •     È così che l’Amministrazione intende dare “piena attuazione all'autonomia delle istituzioni scolastiche di cui all'articolo 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59” come previsto dall’art. 1, comma 1 della legge 107/2015? Con un nuovo provvedimento centralistico – concordato con le OO.SS. di comparto – dal carattere contorto e basato, ancora una volta, su graduatorie costruite su titoli e anzianità che non sono garanzia di competenza?
  •     E che ne è delle prerogative dirigenziali – poste a garanzia dell’utenza – di scelta dei docenti in base alle caratteristiche di ogni singolo PTOF e alle specifiche esigenze della scuola e del territorio?
  •     E, dopo tutto questo, si pretenderà di valutare i dirigenti sulla base dei risultati conseguiti mediante personale che, nei fatti, non potranno scegliere?

 

Chiamata diretta insegnanti, raggiunto l'accordo. Oggi al Miur i dettagli, le nostre anticipazioni. Resta colloquio con dirigenti, ma valgono i titoli

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