Su 5000 denunce di pedofilia a scuola solo per il 17% c’è colpevolezza. Troppo allarmismo fa passare da un eccesso all’altro

WhatsApp
Telegram

Su 5000 denunce di pedofilia segnalate dalla scuola soltanto il 17% sfocia poi in una sentenza di colpevolezza, il restante 83% si perde in falsi allarmismi alimentati da psicosi dirette verso presunti pedofili che in realtà altro non sono che persone innocenti.

Su 5000 denunce di pedofilia segnalate dalla scuola soltanto il 17% sfocia poi in una sentenza di colpevolezza, il restante 83% si perde in falsi allarmismi alimentati da psicosi dirette verso presunti pedofili che in realtà altro non sono che persone innocenti.

Una lettera di una docente allarmata e preoccupata risponde alla lettera aperta inviata dalle associazioni “Se non ora quando” e “Mai più sole” al Provveditorato agli studi e alla redazione di targatocn.

Come l’autrice della lettera di risposta fa notare, l’allarme sociale della pedofilia nelle scuole è sicuramente meno diffuso di quanto si voglia far credere e come la stessa docente evidenzia, la maggior parte dei casi di denunce di pedofilia risulta, in finale, essere falsa. Coloro che vengono ingiustamente accusati di molestie sui minori restano comunque marchiati dal sospetto di questa infamia anche se l’innocenza è provata. Nessuno pensa al trauma di chi, accusato ingiustamente deve convivere per tutta la vita con questo segno indelebile di cui nessuno avrà compassione.




A volte l’arma della denuncia arriva come minaccia a professori non da alunni adolescenti ma addirittura da genitori indignati per punizioni assegnate ai propri figli. Quali armi restano ai professori in questi casi? In quale modo un professore può salvaguardare la propria professione e la propria vita e allo stesso tempo può svolgere il proprio lavoro seguendo una linea morale che non debba sottostare a minaccia alcuna?

Nessuno mette in dubbio che casi di molestie e pedofilia nella scuola ci siano state, ma non sempre quello che dice un minore può essere preso come oro colato e soprattutto bisogna considerare che la manipolazione è la violenza più grave che possa essere perpetrata su un minore. Quello che un bravo docente, al giorno d’oggi, dovrebbe sapere fare è educare i giovani a comportamenti legali per fare in modo che il clima di sospetto che aleggia nella scuola e cui i nostri ragazzi sempre più spesso sono abituati possa essere visto con occhi diversi e con intenzioni pedagogiche sane e non con percezioni disoneste.

 

WhatsApp
Telegram

Abilitazione all’insegnamento 30 CFU. Corsi Abilitanti online attivi! Università Dante Alighieri