36 ore, sicuri che Renzi non le voglia? Come il premier scaricò la Giannini

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red – Ok, tutto quello che leggerete di seguito è frutto di elucubrazione mentale. Ciò che abbiamo fatto è stato seguire gli indizi, ma non c’è alcuna pretesa di veridicità. Intanto Renzi ammicca ai suoi 😉

red – Ok, tutto quello che leggerete di seguito è frutto di elucubrazione mentale. Ciò che abbiamo fatto è stato seguire gli indizi, ma non c’è alcuna pretesa di veridicità. Intanto Renzi ammicca ai suoi 😉

Siamo stati tra i primi a riportare la notizia del possibile rimpasto di Governo che riguarderebbe anche il Ministero dell’istruzione. Insomma, addio Giannini e dentro Reggi. Questa era una delle teorie circolanti. Divergenza di vedute, si vocifera nei corridoi; con Reggi il timone viene riportato all’interno del PD.

Divergenze di vedute su cosa? Ma sull’orario di lavoro dei docenti, no?

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E’ chiaro che il Ministro Giannini non vuole affrontare l’argomento. Lo ha detto in modo molto chiaro, prima tramite le agenzie, con affermazioni lapidarie: "non è in agenda". Poi (l’assist è offerto dalla Centemero), durante  una interrogazione parlamentare, prontamente ripresa dalla nostra redazione: L’orario dei docenti non è oggetto di riflessione al Ministero




Di fatto viene smentito il Sottosegretario Reggi, aspirante Ministro, che aveva anticipato i contenuti di una rivoluzione per l’orario di lavoro al quotidiano "La Repubblica" che aveva promesso per il 15 luglio una proposta da condividere con il mondo della scuola e che avrebbe riguardato anche l’orario di lavoro.

Ma che! Il Ministro ha chiarito: "non se ne parla". A Renzi è stato consegnato un dossier, ma non c’è nulla che riguarda l’orario di lavoro. Ed ha dato le sue priorità: Quota96, Università, valutazione a settembre. Ecco dove sta la divergenza di vedute.

Operazione anti-Giannini? O ci troviamo davvero davanti ad uno scontro sugli obiettivi? Certo è che dopo le elezioni che hanno visto Scelta civica capitolare sotto lo 0,7% di preferenze, facendo scomparire in prospettiva il partito dal Parlamento, l’atmosfera è mutata.

La Giannini vuole fare il Ministro ed ha dettato la propria agenda, che è diversa (evidentemente) da quelle di Reggi e forse del Primo Ministro.

Quest’ultimo, infatti, ha detto ai suoi di voler aprire una cantiere in estate, nei luoghi di villeggiatura, per parlare di scuola. Ed ha ammiccato, aggiungendo: "Ci siamo capiti…" 😉

Dato che tutto il contenuto dell’articolo è una semplice elucubrazione mentale e nulla ha a che vedere con la realtà, continuiamo con questo tenore e quel "Ci siamo capiti …" noi lo traduciamo con imminenti valigie della Giannini per lasciare il posto ad un nuovo Ministro. Sarà Reggi’? Lo vedremo.

Quando avverrà la sostituzione? Fine agosto, settembre.

Ci aggiorniamo.

 

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