Mobilità: rientra in Campania maestra trasferita dall’algoritmo. Il Giudice “inevitabili le ricadute negative sulla famiglia”

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Anche a Napoli la mobilità dei docenti per l’a..s 2016/17 viene rimessa in discussione dai giudici del lavoro.

Sono trascorsi pochi mesi dall’applicazione dell’algoritmo segreto che ha decretato lo spostamento al nord di migliaia di docenti, soprattutto della scuola primaria.

Un algoritmo tenacemente difeso nelle stanze ministeriali, salvo poi avviare i tentativi di conciliazione per ammissione di alcune anomalie e salvo poi soccombere nelle aule dei tribunali. Una scelta ben precisa, a quanto pare.

Stavolta ad essere interessata è la provincia di Napoli. A riferire della vicenda è il Il Mattino di Napoli : il trasferimento a Brescia di una maestra di scuola primaria è stato ritenuto illegittimo dal giudice della seconda sezione lavoro del Tribunale di Napoli, Manuela Montuori

Si legge nell’articolo “Questa decisione – si legge nella sentenza – è scaturita a seguito dell’acquisizione di una serie di documentazioni che hanno provato sostanziali incongruenze. *** nell’ambito della graduatoria degli insegnanti da trasferire ha accumulato infatti un punteggio più elevato rispetto a quelli di altri colleghi che invece o sono rimasti in Campania o sono stati assegnati a sedi scolastiche comunque più vicine ai luoghi d’origine.”

Ma – e su questo ci sarebbe da riflettere – un capitolo delle sentenza è poi dedicato al comportamento tenuto dal ministero della pubblica Istruzione.

Riferisce il Mattino «Il Miur – si stigmatizza nelle motivazioni del dispositivo – con il proprio comportamento processuale ha rinunciato a fornire qualsivoglia motivazione circa i criteri utilizzati per l’assegnazione della signora Rubinacci in una sede distante rispetto a quelle delle preferenze da lei indicate». Una condotta amministrativa che ha creato disparità e che, sempre secondo quanto fatto notare dalla magistratura giudicante, avrebbe determinato una violazione dei principi di imparzialità e di buon andamento della pubblica amministrazione.

E ancora “«Inoltre la lontananza, in particolare dai due figli – sottolinea il giudice Montuori – comporta per la madre l’impossibilità a provvedere ai loro immediati bisogni, danneggiando ingiustamente la formazione e lo sviluppo della personalità dei minori e con inevitabili ricadute negative su tutta la famiglia».

Dove andrà dunque ad insegnare la maestra? Il Giudice ha disposto che dovrà essere assegnata alla ricorrente una delle sedi disponibili nell’ambito territoriale della Campania o un’altra sede indicata dalla ricorrente tra le preferenze che aveva espresso nell’istanza di trasferimento.  Dunque, vittoria su tutti i fronti.

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