Mobilità obbligatoria fuori provincia: ormai è emergenza nazionale

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Inviato da Maria Butera – Scrivo in nome di un gruppo di docenti siciliani assunti dalla legge 107/15 e riuniti in un comitato, destinate a ricoprire le cattedre del nord Italia.

Noi siamo il risultato “preteso” e pagato dal governo italiano alla C. E. che intimava la stabilizzazione dei precari storici e comunque di tutti i docenti in attesa del ruolo. Siamo stati ingannati in primis dalla proposta di assunzione che, soprattutto con le FAQ, ci invitava ad accettare, affermando che, se non l’avessimo fatto, ci sarebbe stata preclusa per sempre la possibilità di passare in modo effettivo al servizio della P.A. con un contratto a tempo indeterminato; in secundis da un algoritmo, già dichiarato fittizio da analisi effettuate da tecnici, che non ha tenuto in considerazione i punteggi maturati durante il periodo di precariato e segnati nella graduatoria ad esaurimento. Docenti con più esperienza e punteggio hanno di fatto occupato cattedre a più di 1500 km di distanza dalla provincia di residenza e docenti che non possedevano tali requisiti hanno avuto sedi più vicine. Abbiamo partecipato alla mobilità obbligatoria che non ha portato i risultati sperati nel 2016, partecipato a quella del 2017 e per il fatto di non aver avuto a disposizione la trasformazione dell’organo di diritto in organico di fatto, in tempo utile, siamo rimaste relegate nelle scuole del nord.

Ciò ha determinato un disagio psicologico, affettivo ed economico non indifferente. Migliaia di docenti sono stati costretti a lasciare famiglie e affetti per garantirsi un posto di lavoro, andando incontro ad un malessere molto forte. Quest’anno in particolare non ci sono stati concessi nemmeno i posti in deroga per l’assegnazione provvisoria che avrebbe, quanto meno, attenuato questa situazione, come lo scorso anno.

Noi chiediamo di sensibilizzare l’opinione pubblica facendo conoscere la situazione disastrosa in cui versiamo, perché i nostri diritti sono stati calpestati e un insegnante non sereno, anche se porterà a termine il suo lavoro, non potrà mai dare il 100% della sua competenza se ha i figli lontani, il coniuge non presente, i genitori malati a migliaia di chilometri.

Noi desideriamo la massima diffusione della nostra situazione che è ormi diventata un’emergenza meridionale.

Maria Butera

Comitato nonsisvuotailsud

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