Mobilità. I nastrini rossi consegnano una lettera al premier Renzi

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Comunicato Nastrini Rossi – Saranno presenti anche alcuni dei nastri rossi pugliesi, i 3mila e 200 docenti assunti con il piano straordinario de “la buona scuola”, all’incontro previsto questa sera a Bari del premier Renzi.

I nastrini rossi sono gli insegnanti, per lo più donne di circa 45 anni, costretti a lasciare le proprie famiglie, la propria terra e i propri alunni, dopo anni di precariato in Puglia per accettare il ruolo nelle scuole del centro nord Italia assegnate dall’arcano algoritmo. Questa sera i nastrini rossi incontreranno il premier per consegnare una missiva in cui continuano a chiedere che siano attuati al più presto correttivi alla legge 107/2015 che permettano il rientro definitivo dei docenti nelle regioni di residenza.

“Più volte – scrivono i nastrini rossi nella lettera a Renzi – Lei stesso ha ammesso che le buone intenzioni della Buona Scuola si sono tradotte per alcuni aspetti in pratiche non propriamente “buone”. Una di queste è stata la mobilità obbligatoria: siamo andati a coprire posti esistenti nelle regioni del Nord provocando vasti “vuoti” negli organici necessari al Centro-sud e siamo ora tornati per gran parte a coprire provvisoriamente i posti che comunque esistono e sono necessari nei nostri territori. Lei sa benissimo – continuano – che i posti dell’organico di diritto e di potenziamento che formano l’organico dell’autonomia delle scuole non sono sufficienti all’ordinario espletamento delle attività negli istituti. E del tutto inadeguati i contingenti dei docenti di sostegno che annualmente devono fare i conti con nuove certificazioni che richiedono la presenza del docente specializzato. Dalle notizie apparse sui media, in ultimo proprio le dichiarazioni rilasciate dal direttore generale dell’Usr pugliese, Anna Cammalleri al Tgr Puglia del 16 novembre scorso, emergono l’urgenza di coprire tali cattedre oggi completamente scoperte con grave danno ai ragazzi disabili ed agli istituti scolastici che li ospitano. Ciò dimostra ancora una volta che la richiesta di docenti in Puglia e nel Sud è tale a tal punto da permettere il rientro nelle nostre Regioni. Obbligarci al trasferimento per coprire i posti dell’organico di diritto, sa benissimo, che ha provocato vasti “vuoti” negli organici delle nostre scuole e nelle nostre vite”. Ora attendiamo “con l’avvio dei lavori parlamentari nelle varie commissioni, un cambiamento di rotta in grado di rispondere, convintamente, alle richieste di giustizia di noi docenti della buona scuola”. Sul blog https://nastrinirossidocenti.wordpress.com/, luogo virtuale, sono presenti testimonianze personali che raccontano la precarietà di vita in cui sono piombati i docenti di ruolo del meridione. Storie che saranno raccontate incessantemente sino a quando non saranno accolte le richieste di rientro dei docenti dei nastrini rossi.

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