Mobilità, Dolce (Moglie di De Magistris): deportazioni hanno riguardato docenti delle GaE

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“Sono stata assunta dal concorso del 2012, non dalle graduatorie ad esaurimento”. Mariateresa Dolce è la moglie del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e risponde ai pettegolezzi sul suo incarico  presso l’Istituto Casanova, centro storico della città, dove insegna Diritto.

Risponde attraverso FaceBook e chiarisce che “le deportazioni di docenti al nord riguardano esclusivamente le graduatorie a esaurimento”.

“Ero informata di tentativi di trovare qualcosa di losco nella mia vicenda professionale, come del resto fanno da anni, nelle nostre vite – afferma – E niente, non trovate niente. Potete solo fare allusioni ed insinuazioni che potrebbero anche essere denunciate penalmente”, dice, a proposito di notizie relative al suo incarico circolate on line. Il primo anno di ruolo come insegnante spiega di averlo svolto nello scorso anno scolastico nel cosiddetto periodo “di prova” al liceo Galilei, sempre a Napoli “come molti colleghi provenienti dalle graduatorie a esaurimento”. “Lo scorso anno, infatti, tutti i neoassunti in Fase C hanno avuto sedi vicine”.

“L’ordinanza sulla mobilità del 2016 prevede infatti che, gli assunti dal concorso del 2012, dalla graduatoria di merito, restino nella provincia di nomina” che, nel caso della moglie di de Magistris è Napoli. “Basta leggere – scrive – c’è tutto qui”.

“Vogliamo contestare l’ordinanza? La legge 107/2015? Assolutamente sì – prosegue – Ma non l’ho certamente scritta io, né mio marito. E’ un’ordinanza ministeriale, del Governo Renzi, notoriamente in idillio con il sindaco di Napoli”. “Mio marito non solo ha attaccato pesantemente la legge – sottolinea – ma ha anche partecipato a iniziative organizzate dalle associazioni di insegnanti. Basta cercare, si trova”.

“Ho lavorato nelle carceri, – continua raccontando la sua esperienza – uno dei progetti realizzati a Nisida qualche anno fa, con minori detenuti e ragazzi delle scuole, improntato sulla peer education, è stato un riferimento per un protocollo tra MIUR e Ministero della Giustizia”. Così come ha realizzato, sempre nell’anno di prova al Galilei, progetti contro la camorra e sulla democrazia.

“Il Casanova è una scuola del centro storico, ma non è così ambita, è una scuola complicata. Non è certo un liceo del Vomero o di Chiaia – prosegue – io ho fatto domanda per andarci, perchè ci credo. Ho sempre creduto nel sociale e nell’azione sui minori, prima che arrivino negli Istituti Penali Minorili, dove il fallimento del mondo adulto è già consumato”. “Non solo la moglie di Luigi de Magistris. Gli scouts, il volontariato nei centri di recupero per tossicodipendenti, nelle mense per gli extracomunitari, nei campi Rom, in ospedale da sempre, da quando ero ragazzina – conclude – Perché le persone hanno una Storia e non bisognerebbe giudicarle solo perché hanno
sposato un uomo che non si stima….così, per dire”.

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