Mobilità. Docenti immobilizzati chiedono di mantenere la titolarità su scuola e riacquistarla se persa

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Ancora una volta i docenti immobilizzati verranno danneggiati dal contratto sulla mobilità 2017.

Ricordiamo, infatti, che i docenti assunti entro l’a.s. 2014/15 sono stati fortemente penalizzati dalla L.107/15, dato il valore retroattivo di tale legge e la mancata salvaguardia dei diritti acquisiti.

A ciò si aggiungono il mancato espletamento di un piano straordinario di mobilità prima dell’entrata in vigore della legge (e quindi prima del piano straordinario di assunzioni e della costituzione degli ambiti, con relativa titolarità), gli errori dell’algoritmo che in molti casi hanno determinato la violazione delle precedenze previste dalla legge (comma 108) ed il vincolo di permanenza nella provincia di assunzione che ha posticipato la partecipazione alle operazioni di mobilità dei docenti assunti ante legem, vincolo a cui adesso viene concessa deroga per i neoassunti.

In particolare, con riferimento alla penalizzazione della errata attribuzione di sede in mobilità, dovuta all’infiltrazione di docenti di fase C (assunti 2015/2016 Gae) nella fase B (assunti entro il 2014/2015), dai dati raccolti si calcola che in alcuni capoluoghi (Torino, Milano, Bari in primis) una media di 245 docenti ante legem abbia esposto tentativo di conciliazione. Tuttavia non sono pervenuti i dati completi relativi alle pubblicazioni della scuola secondaria di primo e secondo grado, probabilmente a seguito delle pubblicazioni del 26/08/2016, quando arrivò l’ordinanza di conciliazione solo per i docenti di fase C.

I dati sono solo indicativi ma sollevano un problema non marginale, come invece hanno sempre sostenuto e sostengono i sindacati.
Infatti, dai dati raccolti in alcune province, possiamo stimare, quindi supporre, che gli errori dovuti all’algoritmo siano migliaia, ovvero circa 6000-7000 docenti di fase B vittime della procedura computerizzata, di cui migliaia immobilizzati fuori provincia e/o regione da oltre un decennio!

I ricorsi e le conciliazioni dei fase B sono quindi state insabbiate?
Perchè risultano pubblicate solo quelle relative ai docenti di fase C ?
Nonostante questi errori materialmente tangibili da ordinanze e convocazioni è stata comunque loro concessa la deroga al vincolo triennale.
Coloro che hanno esposto conciliazione o ricorso lo hanno fatto considerando lesi i propri diritti di precedenza, poichè in possesso di un punteggio superiore rispetto a chi ha occupato un posto che a monte era destinato ad un docente di fase B.
Così che si è venuta a creare una reazione a catena con lo scavalco dei docenti di fase C, in una fase nella quale, invece, non doveva essere attribuito loro alcun posto se non ad esaurimento della mobilità dei docenti di fase B.
A Torino, ad esempio, in fase di conciliazione, sono state convocate persone che non avevano neanche presentato istanza (di conciliazione) o delle quali le stesse non sono erano state pubblicate precedentemente.
Le liste delle persone sono, quindi, arrivate da Roma in base ai dati trasmessi dai vari Atp.

Ci sono stati inserimenti di docenti di cui l’atp non era a conoscenza: di fatto non risultano le pubblicazioni.
Noi docenti immobilizzati chiediamo, quindi, che nelle operazioni di mobilità 2017/18 sia data la precedenza, ampia possibilità di riottenere la titolarità di cattedra a chi l’ha persa lo scorso anno, ed agli altri assunti ante 107/15 di mantenerla. Riteniamo, infatti, assurdo che si possa continuare a subire, concedendo lo svincolo triennale e la titolarità di cattedra a chi è stato assunto post legem su ambito, negandola invece a chi è stato assunto ante legem.

I DOCENTI IMMOBILIZZATI

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