Merito, Fioroni e Scrima criticato Profumo

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red – Sia dal Partito Democratico che dalla CISL partono critiche al progetto Profumo sul merito. Non piace l’idea dello "studente dell’anno".

red – Sia dal Partito Democratico che dalla CISL partono critiche al progetto Profumo sul merito. Non piace l’idea dello "studente dell’anno".

Scuola, Fioroni: "Profumo eviti scelte precipitose e poco accorte e apra confronto su merito"

Spero che il ministro Profumo eviti scelte precipitose e poco accorte. L’Italia ha bisogno di una scuola di qualità per tutti e non di una scuola di elite per pochi con il rischio di abbandono per molti.

L’intervento legislativo sul merito non può non tener conto della priorità del recupero per i tanti studenti che ne hanno bisogno ma che non trovano risposte a causa di una scuola che non ha mezzi.

I tanti docenti che sperano nel diritto ad essere aggiornati e riqualificati non possono rinunciare a tutto questo perché si sceglie di fare cose eccezionali per pochissimi.

Il merito va incentivato in una scuola che non lascia indietro nessuno e che non si rassegna ad avere solo pochi eletti. Ci sono tanti modi, nel rispetto della Costituzione, per incentivare il merito e recuperare chi resta indietro senza riproporre metodi datati a prima di Gentile. Per questo Profumo apra un confronto complessivo sulle priorità e i bisogni della scuola che non ha bisogno di parole e di spot ma di fatti.

Scrima, CISL. Il ministro ci rifletta, sta imboccando la via sbagliata

Il ministro dell’istruzione e il governo stanno approntando un pacchetto di misure che dovrebbero, nelle loro intenzioni, dare spazio e sostegno alla cultura del merito nella scuola. Le anticipazioni apparse sulla stampa destano perplessità e forte preoccupazione e troverebbero da parte nostra, qualora venissero confermate, un giudizio assolutamente negativo.

Il merito, nella scuola, va certamente riconosciuto e promosso, ma non possiamo accettare che si stravolga l’anima di un sistema scolastico votato a garantire una buona scuola per tutti, una scuola capace anzitutto di riconoscere e sviluppare i talenti di ognuno. Invece si rischia di trasformarla in palestra di competizioni improprie, che esaltano atteggiamenti individualistici ed egoistici. Dalla competitività fra studenti si passerebbe poi alla concorrenza fra istituti scolastici, utilizzando agenzie di certificazione esterne e strumenti di valutazione impropri, come le prove Invalsi, che hanno ben altra finalità e il cui senso risulterebbe clamorosamente travisato.

Ci pensi bene il ministro: gli consigliamo, prima di dare seguito a quelle anticipazioni, un sovrappiù di riflessione, per non avviarsi su una strada destinata a produrre effetti opposti alle intenzioni, facendo compiere alla scuola un passo indietro che la riporterebbe inopinatamente ad un modello gentiliano, ciecamente selettivo; l’esatto opposto di ciò che oggi serve al Paese, una scuola che promuove i talenti ma realizza inclusione, aiutando tutti a raggiungere traguardi di competenza culturale, sociale e professionale.

Si delinea il provvedimento che premierà gli studenti più meritevoli

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