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Licei Artistici. Fedeli chiude Biennale: “Percorso da portare avanti”

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“Quella che ho visto alla Biennale dei Licei artistici è la migliore gioventù del Paese e come Governo abbiamo il dovere e la responsabilità di sostenerla e incoraggiarla: sono il nostro futuro. Un futuro nelle mani di alunne e alunni dalla straordinaria capacità e intelligenza che non dobbiamo in alcun modo disperdere. Grazie alle docenti e ai docenti che li accompagnano nel loro percorso di crescita, grazie a chi ha permesso che si realizzasse una manifestazione che ha messo insieme così tante eccellenze. Porteremo avanti questo percorso”.

L’evento, promosso dalla Rete Nazionale dei Licei Artistici Italiani nell’ambito del progetto “Arte in cattedra” e finanziato dalla Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la Valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione del Ministero dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha ospitato i lavori degli studenti di 90 licei e scuole d’arte italiane e i lavori di studenti spagnoli, inglesi, francesi, cinesi, coreani ed estoni provenienti dai licei artistici di Barcellona, Londra, Parigi, Pechino, Seul e Tartu. Il “Gioco” è stato il tema scelto per questa edizione.

I primi tre premi della Giuria sono andati al Liceo artistico Statale De Nittis-Pascali di Bari per l’opera “Negazione”, al Liceo artistico Statale Catalano di Palermo per “Avant de jouer” e al Liceo artistico Statale Sello di Udine per il video “Tableau vivant”. Particolarmente simbolica la premiazione della prima opera, riflessione sul gioco negato a molte bambine e bambini migranti nel mondo. L’opera, che viene premiata oggi proprio nel corso della Giornata mondiale dei migranti e dei rifugiati, sarà esposta al Miur.

La Biennale ha ricevuto la medaglia del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

“Ieri il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al decreto attuativo della Buona Scuola riguardante la cultura umanistica – continua Fedeli – oggi, vedendo queste opere e conoscendo queste ragazze e questi ragazzi, mi convinco ancor di più che abbiamo fatto bene: l’Italia ha bisogno di valorizzare il proprio patrimonio artistico e culturale, di renderlo fruibile e farne occasione di crescita condivisa. Per questo è mia intenzione portare al Ministero alcune di queste opere, perché siano accessibili al pubblico. L’arte, la musica, il teatro – conclude – sono parte del nostro Dna, questo non deve voler dire darle per scontate. Ripartiamo dalle nuove generazioni per fare grande il Paese”.

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