Lettera agli studenti diplomati da un presidente di commissione

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Carissime diplomate e carissimi diplomati,
avete terminato il vostro percorso di studio e oggi conseguite il vostro diploma.

Ognuno di noi conserverà un ricordo di questo esame di Stato: non importa quale sia l’aggettivo che lo qualifica, in ogni caso sarà un ricordo indelebile per tutti. Mi auguro facciate tesoro delle tante possibilità che la scuola pubblica vi ha offerto e che sappiate mettere a valore la testimonianza di chi vi ha accompagnato in questo percorso. I docenti e il personale della scuola vi lasciano qualcosa di importante: competenza, passione, motivazione e tanto altro. Anche questa commissione, seppur nel breve tempo intercorso dallo scorso 21 giugno ad oggi, ha certamente lasciato una traccia a cui spero ripenserete in futuro.

Considerazioni sull’Esame di Stato in generale
L’Esame di Stato nella sua attuale formulazione presenta punti di forza e punti di debolezza tuttavia, per il sistema formativo nel nostro Paese, rimane una significativa esperienza per gli studenti e le studentesse.
Dal punto di vista didattico-educativo e del sistema valutativo la commissione di esame, composta da tre membri esterni e tre interni oltre al presidente, garantisce il necessario equilibrio tra la valorizzazione dei percorsi di crescita personali e culturali del candidato a valorizzare l’attività svolta nell’arco degli studi e la funzione pubblica di verifica della preparazione delle studentesse e degli studenti al termine del loro percorso scolastico.

Per alcuni di voi ha rappresentato una occasione fondamentale, forse la prima, per entrare come soggetto attivo nel rapporto istituzionale. L’Esame di Stato impone a tutte e tutti il rispetto dei ruoli, degli orari e delle norme previste da una precisa Ordinanza Ministeriale, oltre che norme comportamentali e di opportunità non scritte, diventando occasione concreta di legalità, etica e trasparenza.
Il rigore e il rispetto puntuale delle regole deve essere inteso come comportamento teso a testimoniare che il corretto agire istituzionale è possibile, auspicabile perché è a garanzia di tutti e tutte.
Il rispetto delle regole è sempre a garanzia del più corretto e solo grazie ad esso si afferma la giusta valutazione del merito da attribuire a ciascuno. Non vi sono scorciatoie o altri modi per garantire tutti e ciascuno.
Inoltre non dimentichiamo che giungere al risultato con le proprie forze e senza ricorrere a vie “brevi” consente di provare una gratificazione interiore che non ha pari. Significa poter essere orgogliosi del proprio risultato, averlo raggiunto da soli, con le proprie forze. Questa possibilità non può essere barattata, è un diritto che nessuno può e deve sottrarvi. Pretendetelo sempre: è segno di libertà e consente di andare avanti con grande entusiasmo e motivazione.

L’esame offre anche un indiretto valore di incontro, confronto e scambio di esperienze tra i docenti, e diventa concreta occasione di arricchimento professionale utile per trasmettere buone pratiche da implementare negli istituti/percorsi di provenienza.

Lavoro della commissione Esame di Stato 2016/17 presso
Le operazioni di esame si sono svolte in modo regolare e in piena collaborazione tra tutti i componenti della commissione, in entrambe le classi del diurno e del serale.
Le decisioni prese nelle riunioni preliminari e quelle riguardanti le valutazioni delle prove dei candidati sono state frutto di un confronto serio e approfondito e sono state adottate in modo concorde risultando opportune, adeguate, coerenti.
Crediamo di aver posto i candidati e le candidate nella condizione migliore per esprimere al meglio le loro potenzialità e hanno mostrato un adeguato impegno nello studio e un positivo livello di acquisizione di conoscenze culturali e di capacità espositive con una sostanziale conferma delle valutazioni espresse dalla scuola.
Tra i più giovani abbiamo riscontrato una certa difficoltà ad orientare il colloquio in modo personale e ancorato alla realtà e alle esperienze, ad attingere alla molteplicità di conoscenze e competenze acquisite nel corso degli studi – anche grazie alle importanti e significative esperienze di tirocinio in Alternanza Scuola-Lavoro.
Nelle candidate del corso diurno la preparazione è stata poco rielaborata e questo non ha sempre consentito di valorizzare l’insieme del Sapere e del Saper Fare proprio della singola studentessa.
Il ruolo essenziale dei commissari interni ha tuttavia consentito alla Commissione di conoscere, nei dettagli e con una un’adeguata documentazione, il lavoro svolto durante l’anno scolastico nelle discipline dove la valutazione è stata affidata ai commissari esterni.

Collaborazione con la scuola
Il lavoro della Commissione è stato agevolato dal fatto che vi è stata una buona collaborazione con il personale tecnico e ausiliario, in particolare con le collaboratrici scolastiche che hanno garantito discrezione e riservatezza ai lavori.

 

 

Valutazione del lavoro dei docenti
Un riconoscimento particolare sento di volerlo indirizzare al lavoro dei docenti interni che hanno sostenuto egregiamente la motivazione di tutte le studentesse e gli studenti: essi hanno lavorato con scrupolo, serietà, professionalità e grande passione trasmettendo, non solo le conoscenze necessarie e le competenze – ma anche e soprattutto, esprimendo una testimonianza autentica e quotidiana nell’atteggiamento di ricerca e studio, di approfondimento e formazione permanente che caratterizza ogni professione.
In particolare un plauso alla professionalità di chi ha accompagnato gli studenti e le studentesse nel rispetto delle diverse abilità e/o capacità, età e lingua, cultura e disagio: la loro discrezione, attenzione e il costante supporto è indice di grande civiltà, orgoglio per una istituzione scolastica, e rappresenta la nuova frontiera educativa nel delicato e importante ambito dell’inclusione.
Un suggerimento per migliorare ulteriormente la qualità del lavoro in fase di preparazione agli esami della vita :
Imparare a leggere ma soprattutto a “scrivere” la storia. La storia non è solo nei libri ma va costruita ogni giorno come percorso di senso collettivo e civile, importante filo di connessione tra le “storie di tutta l’umanità” e non limitarsi alla storia di pochi;
Esplorare e diversificare le modalità di apprendimento attraverso approfondimenti legati a testimonianze anche da punti di vista diversi da quello ufficiale riportato dai libri di testo (per esempio affrontare una storia narrata anche da parte dei nemici, dei vinti, degli oppositori, degli “altri” … analizzare una teoria scientifica anche attraverso le motivazioni di chi la contesta e la rifiuta….) affinché possa rimanere maggiormente impresso allo/a studente e alla studentessa il punto di vista che gli è più congeniale e al fine di sviluppare una posizione autonoma, un pensiero critico, anche minoritario, a tutela della diversità culturale e sociale e fuori da una logica di omologazione culturale.

La società complessa del presente e quella in divenire avrà sempre più bisogno di menti aperte, di soggettività autonome, capaci di reagire alle situazioni in via di modellazione e avrà sempre meno bisogno di fedeli e obbedienti esecutori dediti all’applicazione di procedure e di rigide prassi.

Buona vita,

IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE

(Prof.ssa Catia Franca Mastantuono)

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