Ritardo pagamento supplenti, Friuli Venezia Giulia chiederà chiarimenti al Ministero

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“Da parte della Regione non ci può che essere una censura nei confronti di una modalità che comporta in certi casi un significativo ritardo nei pagamenti agli insegnanti supplenti e, considerato che le segnalazioni su queste inadempienze stanno continuando, stiamo facendo una verifica con i dirigenti scolastici sull’entità del fenomeno per avere un quadro completo e affidabile sui casi concreti, per poi intervenire in sede ministeriale al fine di ottenere un chiarimento”.

Così l’assessore regionale all’Istruzione del Friuli Venezia Giulia, Loredana Panariti, oggi a Trieste nel corso della seduta del Consiglio regionale in risposta ad un’interpellanza presentata dalla consigliera Eleonora Frattolin in ordine ai tempi delle retribuzioni destinate agli insegnanti per le supplenze.

In pratica l’iter per i pagamenti delle supplenze brevi o saltuarie (da uno a quattro mesi) prevede, come ha spiegato l’assessore Panariti, che la scuola indichi il proprio fabbisogno al ministero dell’Istruzione che, entro un tempo ordinario, che va dai trenta ai sessanta giorni, versa alla scuola la somma occorrente.

C’è poi la tipologia per le retribuzioni delle supplenze annuali: in questo caso l’istituto segnala l’avvenuta presa di servizio dell’insegnante alla Ragioneria territoriale dello Stato (Rts) che avvia il pagamento della spesa al mese successivo alla presa in carico da parte della stessa Rts.

Ma l’aumento dei ritardi, come ha sottolineato l’assessore, è dovuto in buona parte alla modifica delle graduatorie a seguito della quantità del numero dei ricorsi alla Magistratura. Cambiamenti che hanno reso più lenta la stipula dei contratti definiti “fino all’avente diritto”, ovvero quando il rapporto di lavoro di un supplente dura fintanto che non viene nominato l’insegnante titolare.

In questi casi la scuola, al termine di ciascun mese di lavoro, conferma alla Ragioneria l’avvenuta prestazione e successivamente parte la procedura per il pagamento, il che può comportare la non copertura dei primi due mesi.

“Oltre a ciò – ha detto ancora l’assessore Panariti – l’Ufficio scolastico regionale ci ha informato che si possono verificare dei casi di mancata registrazione, per i motivi più diversi, da parte della stessa Ragioneria”.

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