La formazione Artistica e Musicale a Cagliari è un diritto?

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Sta per concludersi il periodo dell’orientamento, quel periodo in cui studenti in uscita dalle scuole medie inferiori indirizzano i loro talenti e le loro passioni nel percorso di studio più congeniale al loro modo di essere, indirizzati in questo da docenti orientatori e genitori nel pieno esercizio del loro diritto allo studio ed alla formazione, questo anche in un’isola che sembra ancora incapace di garantire il diritto allo studio.

Nonostante il grande disagio nella gestione di spazi del Liceo Artistico e Musicale “Foiso Fois” di Cagliari, il trend delle iscrizioni in crescita permanente appare confermato (in controtendenza rispetto a quanto avviene nel resto dell’isola ed in Italia).

Buon segnale quello di una comunità artistica e culturale proiettata verso il futuro dei linguaggi dell’arte, trainata da una quota significativa di domanda d’istruzione artistica rappresentata plasticamente da quasi novecento studenti iscritti (in un capoluogo dove ancora non c’è una Accademia di Belle Arti nel 2017).

Un territorio che chiede negli anni con forza e dignità il proprio diritto all’autodeterminazione artistica e culturale.

Non è un caso, che a Settembre di quest’anno, in un momento storico come questo, dove la riqualificazione territoriale e turistica Italiana passa per la valorizzazione dei linguaggi e della memoria artistica residente, siano scesi in piazza studenti, docenti e genitori di questo Liceo Artistico e Musicale, un laboratorio riformato e al passo con l’esigenze dei tempi, di fermento e progettazione creativa, che ciclicamente rinnova dialetticamente la produzione artistico culturale del territorio e della cultura locale creativa in tutta la sua specificità culturale.

Una tale risorsa con tali numeri d’iscrizioni (da realtà metropolitana europea) è imbarazzante come ad oggi debba vivere una condizione logistica precaria, nomade ed itinerante, da Settembre di quest’anno con studenti e genitori chiediamo con forza di aprire fronti di progettazione, di tutela e di vincoli che preservino tale istituzione a Cagliari (a maggiore ragione questo sarebbe dovuto avvenire nell’anno del centenario dell’artista Cagliaritano a cui è titolato da dieci anni tale polo formativo e artistico d’eccellenza, mi riferisco all’artista  “Foiso Fois”).

Tale complessa macchina di ricerca creativa e didattica, la cui ricaduta è a vantaggio della comunità metropolitana di Cagliari che la ospita, merita come avviene in tutte le realtà metropolitane Italiane ed Europee, una tipologia architettonica di reale “apertura” verso gli spazi contigui della città di Cagliari.

Gli spostamenti obbligati che per tale risorsa cittadina sono diventati norma, sono stati frutto di riempimenti e svuotamenti di edifici, cui appare sia stata mutata la destinazione d’uso, vista la centralità di molti di essi.

La Regione ci risulta abbia terminato, il recupero della ex Manifattura Tabacchi in viale Regina Margherita, ad oggi sottoutilizzata, la sua finalizzazione appare principalmente espositiva e destinata all’associazionismo culturale (ancora?).

Sarebbe o non sarebbe auspicabile la destinazione di spazi di tale plesso al Liceo Artistico e Musicale “Foiso Fois”?

In una combinazione avanzata scuola-lavoro, in tale plesso potrebbero insediarsi, negli spazi numerosi e comunque disponibili, laboratori artistici (scenografici, plastici e pittorici, grafici, di Design, di Architettura e Ambiente, di progettazione audiovisiva e multimediale, musicale e teatrale: laboratori umanistici di scrittura creativa, filosofici e letterali) in una combinazione operativo didattica annuale che la smetta di affidarsi esclusivamente alla casualità dei mercati e dei finanziamenti privati, e sappia esplorare e valorizzare le proprie risorse creative e progettuali fino a poter divenire una realtà importante per Cagliari, la Sardegna, l’Italia, l’Europa e il Mediterraneo.

In tale  maniera si potrebbe anche sopperire alla storica mancanza di una Accademia di Belle Arti Cagliaritana ed in futuro nello stesso plesso la si potrebbe pensare e progettare.

Cagliari nominata capitale della cultura Italiana e candidata ad esserlo d’Europa, non può limitarsi ad essere un palcoscenico di rappresentazione dell’arte, un transito isolano per artisti non radicati e non formati nel territorio che vivono, abitano e animano.

Polo culturale artistico e metropolitano vuole dire raccogliere dei lasciti culturali che sappiano stratificarsi dialetticamente e didatticamente nella storia e nella memoria del territorio, guardando oltre la logica cartellonistica del grande evento.

Vincolare un Liceo Artistico e Musicale con una tale domanda di formazione artistica e numeri da città metropolitane ad alta densità di popolazione, come Roma, Milano e Napoli, al cuore pulsante storico della città di Cagliari, come avviene in tutte le altre realtà Italiane ed Europee, è necessario, per lavorare e rappresentare in maniera permanente una città capitale della cultura.

Necessario vincolare il Liceo Artistico e Musicale alla città di Cagliari, senza il quale si svuota di senso l’dea di ricerca artistica contemporanea che muove tutte le culture metropolitane locali di questo secolo, ricerca didattica comune e comunitaria determinata dall’efficienza di progetti coniugabili e coordinati, attraverso un vero e proprio laboratorio artistico e culturale, che sappia essere storia e memoria, capace di dar continuità programmatica al dibattito ed alla ricerca culturale ed artistica cittadina, oltre la logica agli eventi.

L’ex Manifattura Tabacchi, può accogliere il liceo artistico Foiso Fois, i suoi studenti e gli insegnanti, senza rendere esclusiva quella meravigliosa struttura, capace di ospitare laboratori correlati o potenzialmente tali, come possono essere anche i laboratori di sviluppo di nuove tecnologie.

Liceo Artistico “Foiso Fois” nato come Liceo pubblico soltanto nel 1967-68, e che è stato dislocato fino al 1998 in immobili storici di proprietà del Comune di Cagliari, concessi in comodato d’uso alla provincia, la cui pertinenza di acquisizione ai sensi della L.R. 35/95 è tornata ad essere Comunale.

Anche l’altra sede storica del Liceo Artistico e Musicale, quella del quartiere Castello in Via San Giuseppe, potrebbe essere riassegnata all’utilizzazione parziale del Liceo Artistico (era stato fatto anche un cospicuo investimento per allestire un palestra con attrezzi ginnici d’ultima generazione).

Tali immobili (San Giuseppe, Piazzetta Dettori e l’Ex Manifattura Tabacchi) potrebbero essere parzialmente destinati ad una didattica modulare, laboratoriale e di progettazione creativa del “Foiso Fois”, potrebbero costituire una valida cornice espositiva didattica annuale funzionale ai flussi turistici ed alla visibilità e la storicizzazione delle arti e degli artisti residenti.

Queste possibili soluzioni potrebbero integrarsi con l’immobile ad oggi più confacente per pertinenza culturale, storica e didattica all’Istruzione artistica e musicale che è quello di Via Sant’Eusebio, storico convento del milleesettecento di indubbie qualità artistiche ed architettoniche apprezzato dai responsabili del Liceo Artistico e Musicale quando dovettero trasferirsi  dalle sedi storiche di Piazza Dettori alla Marina e del quartiere Castello di Via San Giuseppe per il loro adeguamento e messa a norma.

Vincolare il Liceo Artistico a questi spazi che ne costituiscono il vissuto e che animano culturalmente il tessuto metropolitano Cagliaritano appare l’unica possibilità pertinente all’istruzione artistica e musicale di un capoluogo, capitale della cultura Italiana ed Europea con tutte le sue specificità della memoria e le sue visioni future.

Una palestra ed un auditorium potrebbero in questa maniera dislocarsi in questi quattro plessi per pertinenza storica e della memoria culturale e cittadina storicamente animati e posti a sistema produttivo e culturale cittadino, del Liceo Artistico e Musicale “Foiso Fois” di Cagliari.

Si parla di fatto ancora della sede storica di Piazza Dettori come Ex Art che sta per Ex Liceo Artistico e non abbiamo notizia di altri Licei Artistici storici Italiani usciti dalle loro sedi storiche e mai più rientrati

La centralità e l’emergenza logistica del Liceo Artistico e Musicale è una questione strettamente connessa con il diritto allo studio e la dispersione scolastica nell’isola (la più alta d’Europa).

L ‘alta criticità isolana è nel fatto che con una bassa densità di popolazione, è la terra che ha la quota più elevata di persone che hanno fermato il loro percorso di studio alla terza media, 404mila, più del 40 per cento della popolazione tra i 25 ed i 64 anni, la media italiana è “appena” poco superiore del 30 per cento.

Se proviamo a comparare la realtà isolana con realtà Europee, nella Spagna Basca il 52 per cento della popolazione è laureata, nella regione di Madrid “solo” il 50 per cento, nelle Austurie il 46 per cento, in Corsica il 41 per cento, in Sardegna?

Soltanto Il 18 per cento dei residenti è laureato (i dati sono Eurostat 2015).
Nell’isola il 54 per cento delle persone in cerca di prima occupazione è nel 2016 poco scolarizzata, 7mila sono i disoccupati con la licenza elementare e 57 mila si fermano alla licenza media.
Nell’isola istruzione e lavoro sembrano essere ancora due linee rette che non si incontreranno nell’infinto, nel settore dell’Alta formazione artistica e Musicale più che mai, dal momento che non tutti gli ex diplomati del Liceo Artistico di Cagliari sono e saranno in condizione di potersi permettere un percorso da studenti fuori sede nel Sassarese (sempre che non decidano di emigrare perché più conveniente dal punto di vista economico),  per questo ci sembra urgente e fondamentale chiarire progetti e ragionamenti futuri sul futuro dell’istruzione artistica e musicale a Cagliari e nell’isola.

L’istruzione artistica e musicale è un diritto della comunità, in uno scenario d’alta criticità come quello Cagliaritano istruirsi vuole dire muoversi in autonomia, rappresentarsi una esistenza gratificante calibrata sulla valorizzazione delle proprie potenzialità.
Non esiste un titolo di studio che sia semplicemente lavoro ed economia, il titolo di studio (qualunque esso sia) consente di fare bene il proprio mestiere (qualunque esso sia).
Questo ancora di più in un’isola in forte crisi e depressione economica che ha il tasso di dispersione scolastica più alto d’Europa (più di Turchia, Grecia e Portogallo).
Senza istruzione ed autonomia culturale ed artistica non può esserci lavoro, ma soltanto servitù.

Mimmo Di Caterino, Funzione strumentale orientamento Liceo Artistico e Musicale di Cagliari.

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