L. bilancio e misure scuola … e adesso? Due i possibili scenari

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Conclusosi il referendum con una netta vittoria del no e l’annuncio di dimissioni da parte del Premier, cresce la preoccupazione nel mondo della scuola riguardo ai provvedimenti della legge di Bilancio, che dovevano essere esaminati in Senato.

Si tratta di misure tanto attese, in quanto coinvolgono direttamente diverse categorie di docenti: dai precari, che attendono l’incremento dell’organico dell’autonomia (le ormai famose 25.000 cattedre in più), ai docenti immessi in ruolo con il piano straordinario di assunzioni, che auspicano un’ulteriore deroga al vincolo di permanenza triennale nella provincia di assunzione in ruolo.

Queste tutte le misure che dovevano essere vagliate ed eventualmente approvate: Legge Bilancio, misure scuola in Senato: dai 25000 posti in più alla deroga al vincolo triennale per la mobilità

Adesso che succederà? Fare adesso delle ipotesi è alquanto azzardato, poiché il tutto dipende dalla decisione che prenderà questa il Capo dello Stato Mattarella riguardo alle sorti, almeno nell’immediato, del Governo.

Da fonti parlamentari apprendiamo  che una delle ipotesi in campo per cui potrebbe optare questa sera il Presidente della Repubblica, potrebbe essere quella del congelamento delle dimissioni di Matteo Renzi “a tempo”,  per approvare rapidamente in Senato la manovra senza modifiche. In tal caso non ci sarebbe speranza alcune per le summenzionate misure sulla scuola.

L’alternativa potrebbe essere un “assalto alla diligenza” per la legge di Bilancio: in una prospettiva di campagna elettorale permanente, senza una blindatura, la lettura in Senato della manovra si trasformerebbe in quello che a livello parlamentare viene definito un “vietnam”, con tutte le forze in campo impegnate in modifiche sostanziali al testo. In questa caso, allora, le speranze dei docenti potrebbero essere soddisfatte.

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