Invalsi e Dad, Gavosto: “Le competenze didattiche di troppi docenti sono inadeguate. Formazione e aggiornamento devono diventare obbligo”

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Anche Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, commenta i dati emersi dall’ultimo rapporto Invalsi, puntando il dito certamente sulla didattica a distanza ma non tanto sullo strumento in sè, quanto sull’utilizzo che ne è stato fatto.

In un intervento comparso sul quotidiano La Repubblica, il direttore della Fondazione Agnelli scrive: “siamo di fronte ad una emergenza educativa senza precedenti: la ferita rischia di segnare a vita questa generazione per molti anni, se non per la vita“.

Gavosto rintraccia due punti su cui bisogna riflettere in merito alla questione: il primo punto è la didattica a distanza che “è stato un sostituto modesto della didattica in presenza: non a caso le superiori, che hanno utilizzato l’online” più delle scuole medie e primarie, “hanno sofferto maggiormente“.

Nel lockdown della primavera del 2020 – spiega Gavosto – la Dad non aveva alternative; ma nei mesi successivi il Governo ha invece trascurato le altre strade, adottate nel resto d’Europa, per  garantire l’insegnamento in presenza, con sufficiente sicurezza“.

E’ chiaro che visti gli sviluppi della situazione epidemiologica con l’avanzare della variante Delta, il pensiero va a settembre, quando “la Dad non potrà essere l’unica soluzione“, aggiunge Gavosto.

Tuttavia secondo il direttore della Fondazione Agnelli il problema non è la Dad in sé. Ma come è stata utilizzata: “I docenti si sono limitati a riproporre online il metodo d’insegnamento tradizionale: lezione frontale, compiti e verifiche. La didattica digitale può essere efficace a condizione che gli studenti non siano soggetti passivi davanti ad un video

La pandemia semmai, prosegue Gavosto, ha messo ancora più in luce che le competenze didattiche di troppi docenti si fermano a un’unica modalità – la vecchia – e sono perciò inadeguate. La sola conoscenza della materia non basta più: al centro va messa la capacità di insegnare

Ecco perchè secondo Gavosto “formazione e aggiornamento all’innovazione didattica devono diventare un obbligo per tutti con continue verifiche della qualità raggiunta“.

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