Inserimento IV fascia GaE, Delsa: domani CdS decide su commissariamento uffici trentini

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comunicato Delsa – Si terrà nella giornata di domani, giovedì 23 febbraio 2017, l’atteso pronunciamento da parte del Consiglio di Stato sulla questione commissariamento degli Uffici Scolastici della Provincia Autonoma di Trento.

I fatti sono ormai noti: il 12 dicembre scorso, l’arrivo del commissario Daniela Beltrame presso gli uffici scolastici di via Gilli, al fine di procurarsi personalmente la documentazione che provasse l’effettiva e corretta esecuzione dell’ordinanza emessa dai giudici di Palazzo Spada e che prevedeva il reinserimento, nella graduatoria di quarta fascia della scuola primaria, di 164 maestri abilitati ( patrocinati da Sindacato Delsa) nonché  la conseguente riassegnazione degli incarichi ai docenti secondo le graduatorie correttamente riformulate.

Il commissario, che rilevava (così scrisse di suo pugno in una dettagliata relazione inviata ai giudici di palazzo Spada e diffusa alla stampa lo scorso gennaio) “un’oggettiva mancanza di trasparenza tale da rendere impossibile la valutazione dell’avvenuta o non avvenuta esecuzione corretta e completa all’Ordinanza” , si era presentata per prendere fisicamente possesso degli uffici scolastici e per eseguire gli accertamenti del caso. Fu però, in quella occasione, trattenuta dagli avvocati  della Provincia di Trento che ritenevano illegittimo il suo intervento e sulla scorta di questa convinzione  le impedirono di insediarsi, mettendo in dubbio la legittimità della sua azione (vista, a loro dire, l’assenza di contestazioni da parte dei ricorrenti).

Nell’ udienza di domani, fissata proprio su richiesta della commissaria, i giudici di Palazzo Spada dovranno quindi esprimersi su quanto accaduto e in particolare su come e se procedere con l’attività commissariale (momentaneamente sospesa in attesa del pronunciamento).  La domanda è se possa o meno essere corretto il comportamento di un’amministrazione che, di fronte alla specifica richiesta di presenza fisica negli uffici da parte di un pubblico ufficiale, si rifiuta di corrispondere alle richieste dello stesso nell’esercizio della sua funzione.

Tra le ipotesi, neanche tanto remote, la possibilità che l’intero  fascicolo sulla vicenda sia trasferito alla Procura della Repubblica per l’accertamento delle eventuali responsabilità (personali, evidentemente)  dei soggetti intervenuti nella vicenda (avvocatura compresa) per impedire di fatto l’insediamento di un pubblico ufficiale che voleva e doveva sovrintendere all’applicazione dell’ ordinanza ed eventualmente sostituirsi all’amministrazione in caso di inadempienza.

“E’ fondamentale, allo stato attuale, accertare le precise responsabilità dell’amministrazione in ordine all’eventuale mancata e corretta applicazione dell’ordinanza o quantomeno per non aver fornito un’adeguata documentazione al pubblico ufficiale” – afferma il Presidente di Delsa Mauro Pericolo – “ci auguriamo naturalmente che a presiedere l’udienza ci sia lo stesso Presidente della VI sez. del Consiglio di Stato,  G. Caracciolo, che diede mandato al commissario di insediarsi a Trento e a cui la commissaria ha inviato tutte le proprie considerazioni sull’accaduto. Vicende come questa finiscono per svilire l’immagine stessa della nostra Provincia: l’autonomia non può diventare uno scudo per aggirare le regole, né tantomeno per negare i diritti ai cittadini trentini che ( è proprio il caso di ricordarlo) sono prima di tutto Italiani ed Europei”.

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