Immissioni in ruolo sostegno vincitori prove suppletive: circolari ignorate, graduatorie non pubblicate, intervento dei Carabinieri

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Con la nota n. 835 del 9 gennaio 2017 il Miur dava avvio alle prove suppletive del concorso a cattedra 2016, ammettendo i ricorrenti in possesso di ordinanza cautelare.

In essa si stabiliva la timeline di tale procedura. Ma vi era un particolare rilevante “Considerando il tempo necessario alla valutazione delle prove scritte e pratiche si ritiene che l’intera procedura debba concludersi entro e non oltre la fine del mese di Giugno 2017, dopo che saranno terminate le prove orali e valutati tutti i titoli, con conseguente formazione, approvazione e pubblicazione delle graduatorie definitive”

Alcune commissioni hanno disatteso tale indicazione, tanto è vero che per sostegno in alcune regioni come Lazio, Campania e Lombardia, si attende ancora l’espletamento della prova orale, pertanto i ricorrenti non potranno partecipare alle immissioni in ruolo dell’a.s. 2017/18.

“In altre regioni – denuncia il MiSOS, il coordinamento dei docenti di sostegno – come l’Emilia Romagna le imminenti convocazioni per il sostegno alla primaria non terranno conto dei vincitori delle prove suppletive, che pure si sono concluse in tempo utile; così come non c’è traccia delle GM per il sostegno alla secondaria di primo grado, situazione che si ripropone in Veneto e anche in Sicilia, dove però sono stati resi noti, solo nelle ultime ore, i nomi dei vincitori per sostegno infanzia, e dove le convocazioni per l’immissione in ruolo sono state posticipate in attesa della pubblicazione delle GM, per consentire la partecipazione ai candidati che hanno superato le prove suppletive.”

E proprio in Sicilia ci risulta che il risultato sia stato ottenuto dopo un intervento dei Carabinieri e le diffide inviate dai candidati al rispetto della normativa e al diritto alla partecipazione alle convocazioni, in quanto la graduatoria pubblicata senza l’inserimento dei vincitori delle suppletive non è una graduatoria definitiva.

E ancora, in Lombardia si sceglie l’ambito ma niente ruolo. Leggi tutto

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