Graduatorie di istituto: le possibilità di supplenza. Cosa vuol dire essere in decima, ventesima o centesima posizione

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In questi giorni le scuole stanno pubblicando le graduatorie provvisorie. E’ necessario controllare attentamente la valutazione operata dalla scuola di riferimento, al fine di presentare reclamo entro dieci giorni.

Il reclamo naturalmente deve essere motivato in base al dm n. 374 del 1° giugno 2017, alle tabelle di valutazione dei titoli e alle FAQ.

I docenti, alle prese con questo certosino lavoro, dal momento che alcuni errori sono addirittura generati dal sistema informatico stesso (Graduatorie di istituto 2017/20: il punteggio è corretto? Alcuni esempi) nello stesso tempo prendono visione della posizione occupata nelle singole scuole scelte con il modello B.

E così il web si popola delle domande: sono 50esima, posso sperare in supplenza? Secondo voi in ventesima posizione posso essere chiamata?

Una risposta vale per tutti: il punteggio è relativo, nel senso che avere 22 punti potrà essere “buono” per una determinata classe di concorso in una determinata provincia ed essere praticamente nulla in altra classe di concorso e provincia.

Dalle graduatorie di istituto infatti le supplenze vengono conferite scorrendo le fasce: se non c’è più nessuno in I fascia, si passa alla II e poi alla III. Per assumere dalla III bisogna che tutti gli aspiranti di I e II fascia lavorino (o siano esaurite).

Se le GaE sono vuote, e di conseguenza anche la I fascia di istituto, è possibile che anche supplenze al 31 agosto o 30 giugno vengono assegnate a docenti di II fascia. Per questo sarà utile seguire l’assegnazione delle supplenze da GaE da parte dell’ufficio Scolastico, per capire se rimangono posti da assegnare dalle graduatorie di istituto.

Le supplenze temporanee invece vengono conferite sempre dalle graduatorie di istituto: si tratta di supplenze per maternità, malattia, congedi, aspettative brevi. E’ normale che oggi non è possibile prevedere quante di queste supplenze ci saranno per ogni classe di concorso e provincia.

Lo scorso anno ad es. è stato un anno particolarmente fortunato per i supplenti di infanzia e primaria, infatti alcuni Dirigenti Scolastici hanno dovuto chiamare anche docenti senza titolo, ancora iscritti al corso di laurea in Scienze della formazione primaria. Ma tutto dipende, come detto, da provincia e classe di concorso.

Certo avere una posizione alta dà maggiori speranze di poter ricevere a breve una supplenza, magari lunga, o più supplenze nel corso dell’anno scolastico. Per questo un punteggio alto è importante. Ma il numero, ventesima o cinquantesima, non è indicativo di nulla. A meno che, non si guardi statisticamente agli incarichi conferiti negli anni scorsi nella propria provincia e nella propria classe di concorso, per rendersi conto di quelle che concretamente potrebbero essere le speranze. Certo è che difficilmente tutti i 650.000 mila aspiranti inclusi nelle graduatorie di istituto potranno sperare in una supplenza a settembre.

Tra gli obiettivi del Ministero quello di vedere scemare il fenomeno delle supplenze a favore delle assunzioni a tempo indeterminato, ma ad oggi le politiche portate avanti non hanno prodotto tale risultato.

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