Giornata Mondiale del Rifugiato, la Uil Puglia apre le porte del sindacato

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comunicato Uil Puglia- “L’accoglienza dei rifugiati è un tema fondamentale della società moderna, che il sindacato ha il dovere di affrontare, specialmente in realtà regionali come quella pugliese, meta di tanti uomini, donne e bambine che disperatamente fuggono da scenari drammatici di guerra e di violenza”.

Aldo Pugliese, Segretario generale della UIL di Puglia, presenta così le iniziative previste dal sindacato per la Giornata Mondiale del Rifugiato.

“Abbiamo deciso di aprire le porte della sede del sindacato regionale a immigrati di varie nazionalità, che forniranno agli operatori e ai rappresentanti sindacali le testimonianze non solo del loro arrivo nel nostro territorio, ma anche del complesso percorso di integrazione intrapreso negli anni, spesso ancora incompiuto, spiegando come sono riusciti, con costanza e forza di volontà a vincere i luoghi comuni e l’intolleranza che ancora regna nella mentalità di tanti pugliesi. Ecco, il ruolo del sindacato deve essere proprio quello di supporto e di volano sociale, in grado di abbattere i muri e di costruire percorsi virtuosi verso una corretta e totale integrazione sociale e occupazionale”.

Nel pomeriggio di martedì, intanto, ad Ischitella, la UIL e il patronato ITAL analizzeranno, nel corso di un convegno, i risultati del progetto Sprar, primo in Italia da parte di un patronato ITAL, che ha aperto le porte dell’inclusione sociale a 25 richiedenti asilo provenienti dal Camerun, dal Gambia, dalla Nigeria e dal Pakistan nel piccolo comune del Gargano.

“Siamo orgogliosi di essere stati i promotori di una iniziativa – continua Pugliese – che ha consentito a tanti ragazzi non solo di trovare la sicurezza di un tetto e di un pasto caldo, ma anche di frequentare corsi mirati a una formazione specifica per un loro inserimento nelle attività lavorative della zona, oltre a lezioni di lingua e al supporto di una psicologa, di un medico, di un’assistente sociale, di un avvocato per l’assistenza legale e di un mediatore linguistico-culturale”.

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