Fidae, paritarie: soddisfatti delle misure nella Legge di bilancio

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Soddisfazione da parte della Fidae sulle misure previste dalla Legge di Stabilità per le scuole paritarie: nelle ore che precedono l’importante convegno che si terrà a Roma l’1 e il 2 dicembre, la Presidente Virginia Kaladich ci conferma che si vedono finalmente i primi segni di un cambiamento di rotta significativo.

Presidente Kaladich, all’Augustinianum parlerete molto di nuovi modelli didattici e anche di tecnologie applicate alla scuola. Le scuole che fanno capo alla Fidae hanno accumulato un’esperienza significativa in quest’ambito? Le novità contenute nella nuova legge di Bilancio vi sosterranno anche in questa direzione?

“La scuola cattolica da sempre, fedele alle intuizioni dei fondatori, ha cercato di offrire un servizio educativo attento alla crescita integrale dei giovani creando percorsi dove fede, cultura e vita si integrino. Un impegno che vuol dire incarnarsi nell’oggi per una scuola di qualità. Pertanto non si può che essere attenti a modelli didattici e a opportunità tecnologiche da mettere a disposizione dei nostri ragazzi. Tenendo conto anche che le nuove tecnologie sono pane quotidiano dei nostri ragazzi, accompagnarli ad un uso consapevole, scoprendone tutte le opportunità, è oggi compito, prima di tutti, della scuola. Non possiamo né demonizzare e né disinteressarcene. Accompagnare i ragazzi nella loro storia di apprendimento deve trovarci attenti e disponibili a comprendere i ‘linguaggi’ odierni.

Tante le buone pratiche in atto nelle nostre scuole. Sicuramente l’aspetto economico non sempre ci ha permesso di realizzare tutti i sogni. La Legge di stabilità, approvata in questi giorni dalla Commissione Bilancio della Camera, riaccende la speranza perché, finalmente, saranno aperti i fondi PON (Programma Operativo Nazionale del Miur finanziato dai Fondi Strutturali Europei) anche per i progetti delle scuole paritarie.

Inoltre, chi deciderà di sostenere le scuole (statali o paritarie) con lo strumento dello School Bonus, verserà la donazione direttamente all’Istituto e non più al Miur (e questa modifica procedurale dovrebbe permettere a tutte le scuole di attirare un maggior numero di benefattori)”.

Il vostro convegno è, come sappiamo, aperto ai docenti di tutte le scuole, dal momento che si propone di essere un’occasione di formazione sul proprio modo di insegnare. Qual è il suo giudizio sul Piano nazionale per la Formazione degli Insegnanti presentato qualche settimana fa dal Miur?

“La scuola pubblica è formata da scuola statale e paritaria, dunque l’invito al Convegno del prossimo 1 e 2 dicembre è rivolto a tutte le persone appassionate del fare scuola. La Fidae, in quanto Ente formatore riconosciuto dal MIUR, rilascia Attestato utile a documentare i percorsi formativi che propone.

Importante pensare a come dare continuità alla formazione iniziale. Benvenuto il Piano formativo! Interessante sottolineare che non lascia fuori nessuno, mira allo sviluppo della professionalità dei docenti, dei dirigenti e di tutto il personale. Chiaramente, va ben pensato e progettato”.

Il Piano nazionale sottolinea le competenze digitali degli insegnanti. Che cosa pensa lei dell’uso massivo della tecnologia negli anni della formazione? Fa parte della schiera degli ‘apocalittici’ o degli ‘integrati’?

“Sono del parere che bisogna aprire le porte all’uso della tecnologia, ma non in modo esclusivo ed eccessivo. I giovani hanno bisogno di equilibrio, gli estremismi non servono”.

 

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