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Un esempio di utilizzo del potenziamento contro la violenza e il bullismo in una scuola di Torino

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Prende il via all’Istituto “I.P.S.S.E.O.A. Colombatto” di Torino, sotto la dirigenza della Preside dott.ssa Claudia Torta, il progetto “…se fosse mio figlio” contro la violenza e il bullismo.

Prende il via all’Istituto “I.P.S.S.E.O.A. Colombatto” di Torino, sotto la dirigenza della Preside dott.ssa Claudia Torta, il progetto “…se fosse mio figlio” contro la violenza e il bullismo. L’istituto si propone come scuola capofila nella realizzazione di tale progetto, che avrà lo scopo di soddisfare quanto richiesto alle scuole dal Ministero dell’Istruzione e della Ricerca ovvero attuare ciò che nella circolare n. 0030549 del 21/09/2015 è definito “Potenziamento Socio Economico e Per la legalità”, nell’ottica dello “sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva, sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità e della prevenzione della violenza, di ogni forma di discriminazione, del bullismo, anche informatico”.

L’esigenza sottesa al progetto deriva dalla constatazione che il percorso formativo degli adolescenti non possa prescindere dal creare in essi una consapevolezza piena e matura del loro status di cittadini, che si connota di diritti acquisiti e regole da osservare. La comunità è fatta di individui e di Istituzioni, il cui obiettivo è quello della pacifica convivenza degli interessi personali entro il contesto più ampio di ciò che è sociale, ossia di tutti e per tutti.

La libertà dell'individuo va limitata esattamente nella misura in cui può diventare una minaccia a quella degli altri”, scriveva  John Stuart Mill 150 anni fa. Una riflessione sempre attuale, calzante, punto di partenza e focus degli eventuali incontri.

La scuola e le famiglie devono certamente incoraggiare e sostenere gli adolescenti a sviluppare la loro personalità e il loro talento, a farne emergere idee e proponimenti, a trovare la miglior predisposizione nel futuro mercato del lavoro, nondimeno è responsabilità di noi adulti accrescerne la sensibilità in ambiti formativi essenziali nell’iter della crescita personale: l’educazione al senso civico, la conoscenza dei diritti e delle regole di una pacifica convivenza.

Al di là degli episodi che saltano agli onori della cronaca, il bullismo, che è violenza fisica e psicologica, è un fenomeno strisciante, subdolo, esteso ma spesso sotterraneo, diffuso tra i banchi di scuola ma il più delle volte sottaciuto, specie da chi è vittima. Essere vittima di bullismo lascia ferite profonde nella vittima con conseguenze che si riverberano fino all'età adulta: il rischio è che una volta cresciuti quei bambini o adolescenti soffrano di disturbi d'ansia, depressione, pensieri suicidi, attacchi di panico ed agorafobia.

Il progetto prevede incontri e lezioni sulla legalità da parte anche del dipartimento dei docenti di diritto ed economia dell’istituto e si concluderà con la partecipazione attiva degli alunni nella redazione di un racconto o di un fumetto sulle tematiche in argomento. Grazie alla collaborazione di un nutrito gruppo di docenti di diritto e di italiano si procederà alla selezione della migliore opera, che potrà essere pubblicata da case editrici e rappresentare la base per un cortometraggio. Quest’ultimo potrebbe diventare uno spot contro il bullismo e il cyberbullismo e sarà diffuso alle associazioni che lottano quotidianamente contro la violenza e la sopraffazione dei più deboli. Il tutto nell’ottica di una gratificazione degli alunni più sensibili e volenterosi nella lotta contro il bullismo e il cyberbullismo.

Il progetto “…se fosse mio figlio” della prof.ssa Musone Maria Giovanna (tutto protetto dal copyright) sarà realizzato in gemellaggio con il Liceo Linguistico “Ninni Cassarà” di Palermo, con a capo la Dirigente Scolastica dott.ssa Daniela Crimi. La dirigente si avvarrà, inoltre, della preziosa collaborazione delle professoresse Sabrina La Corte e Maria Rosa Ferraù.

Questa idea progettuale mira a dimostrare come l’educazione alla legalità, attuabile grazie al potenziamento dei docenti di diritto, e il coinvolgimento degli alunni possa servire a prevenire il fenomeno della violenza e come il tutto sia realizzabile nell’ottica del risparmio e dell’utilizzo delle risorse umane e professionali già presenti nel contesto scolastico.

Prof.ssa M.Giovanna Musone

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